L’INPS sta per dare una mazzata tremenda con uno stop alle pensioni inaspettato, che coinvolgerebbe tantissime persone: andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta
Sono state comunicate da parte dell’INPS le scadenze per la verifica dell’esistenza in vita delle persone che riscuotono la pensione all’estero. Secondo le stime più recenti, sono oltre 310 mila persone che hanno scelto di trasferirsi all’estero godendosi la pensione. Soprattutto perché riescono ad avere un regime fiscale migliore, che aumenta l’importo netto percepito.

Ogni anno, infatti, bisogna dare prova dell’esistenza in vita rispettando le scadenze rese note dall’INPS, indipendentemente dal Paese in cui ci si trova per percepire la pensione, pena lo stop della stessa. Nelle prossime settimane inizierà la prima fase da parte di Citibank N.A., che si occupa del servizio di pensioni all’estero. Il secondo gruppo, invece, attenderà fino a settembre.
Tutti i pensionati al di fuori del territorio italiano sono soggetti alla verifica da parte dell’INPS. Tranne per quelli che sono in alcuni paesi con il quale avvengono degli scambi telematici con gli enti previdenziali esteri. I paesi sono: Polonia, Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Australi e Paesi Bassi. La prima fase riguarda chi si trova in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, Est Europa. L’attestazione arriva a partire dal 20 marzo e va consegnata entro il prossimo 15 luglio.
INPS, stop al pagamento della pensione se non si attesta l’esistenza in vita all’estero
Per chi invece si trova in Europa, Oceania e Africa, le comunicazioni partono il 17 settembre e il termine di risposta massimo è il 15 gennaio 2026. Uno dei metodi per dimostrare l’esistenza in vita è la firma di un modulo inviato da Citibank, controfirmato da un testimone come un rappresentante consolare o un’autorità locale abilitata.

In alcuni paesi, inoltre, è possibile anche avviare una procedura online con videochiamata con le rappresentanze consolari per attestare l’esistenza in vita via telematica. E’ possibile anche riscuotere la pensione di persona attraverso sportelli Western Union, in pratica il ritiro della stessa viene considerato come una verifica effettiva della esistenza del pensionato.
E’ possibile che la pensione venga sospesa se non si effettuano i dovuti controlli e se non si ritira la pensione allo sportello Western Union il mese successivo. In caso di sospensione, si dovrà dimostrare la propria esistenza con copia dei documenti, in modo tale che l’INPS possa effettivamente verificare e poi erogare la pensione con gli arretrati non percepiti.