Le scosse di terremoto ai Campi Flegrei fanno scattare l’allarme a Napoli e dintorni: le prospettive in vista della prossima eruzione
Sono giorni e settimane piuttosto difficili, per la popolazione della zona dei Campi Flegrei, nelle vicinanze di Napoli. Un’area che da sempre è caratterizzata da una intensa attività vulcanica e dai bradisismi, e che di recente è stata colpita da diverse scosse di grande intensità. La settimana scorsa, le ultime, che hanno toccato una magnitudo di 4.4, hanno causato danni ad alcuni edifici, ma per fortuna senza ulteriori gravi conseguenze.

E’ inevitabile interrogarsi sugli sviluppi dell’attività del cosiddetto “supervulcano” e sulle conseguenze che questa potrebbe avere a Napoli e in tutta la Campania. Non c’è un collegamento con l’attività del Vesuvio, ma a quanto riportano gli esperti le conseguenze di una eruzione ai Campi Flegrei potrebbero essere addirittura peggiori di quello che si immagina.
Campi Flegrei, l’esperto: “Eruzione che sarà peggiore di quella di Pompei”
A fare chiarezza sull’argomento, l’intervista concessa al quotidiano ‘Il Messaggero’ da Mario Tozzi, geologo e ricercatore del Cnr, che ha spiegato come una eruzione del supervulcano dei Campi Flegrei potrebbe avere proporzioni devastanti.

“Il pericolo di eruzione ai Campi Flegrei esiste ed è concreto – ha affermato – Nel caso in cui ci fosse un fenomeno di grande intensità, gli effetti potrebbero essere anche peggiori di quelli della famosa eruzione del Vesuvio che colpì Pompei. Nel corso di migliaia di anni, i Campi Flegrei sono stati colpiti da eruzioni e terremoti davvero distruttivi. Basti pensare che uno di questi ha generato la pianura campana così come la conosciamo oggi. Un’eruzione veramente catastrofica potrebbe portare distruzioni anche fino alla Campania centrale“.
Tozzi ha aggiunto: “Esiste un doppio rischio, quello sismico e quello legato all’eruzione. Ma con una magnitudo 4.4, e con scosse che difficilmente dovrebbero superare la magnitudo 5, i rischi dovrebbero essere contenuti da quel punto di vista. Ma prima o poi accadrà dell’altro. Secondo gli esperti queste scosse non preludono a un’eruzione che possa esserci oggi, ma prima o poi ci sarà. Avremo un tipo di eruzione esplosiva, che scatenerà nubi ardenti fatte di colate piroclastiche, di polveri, ceneri, lapilli e vapore a temperature elevatissime, fino a 400 gradi, e che scenderanno a terra a una velocità di 250 chilometri all’ora. Tutto questo significherà distruzione totale“.