Il calcio è sotto shock per ciò che è successo a un ex giocatore morto a 47 anni per essere caduto dal balcone: i tifosi non possono crederci
La salute mentale va preservata, nel mondo del calcio è un argomento ancora molto sottovalutato, ma quando arriva una terribile notizia è difficile non parlarne. L’ex portiere del Partizan e della Nazionale serba, Radisa Ilici, è morto a 47 anni cadendo dal balcone del quarto piano della sua abitazione. Stando a quanto riferito dagli inquirenti e dai media locali, si tratterebbe di un suicidio.

Gli ultimi anni di Ilic sono stati condizionati da lutti e sofferenze profonde. Viveva a Bijan Basta, insieme alla madre. Ha perso il fratello quattro anni fa e in precedenza anche suo padre. Queste ferite nella sua mente non si sono mai rimarginate. Per il portiere, anche un matrimonio fallito alle spalle, con la sua ex moglie e la figlia che vivono a Belgrado.
Ha vestito diverse maglie durante la sua lunga carriera ed era stato molto amato dai suoi compagni di squadra e dai tifosi. C’è il rimorso da parte di tutti di non aver capito in tempo cosa stesse passando Ilic negli ultimi anni. Evidentemente, il dolore interiore è stato troppo forte da suicidarsi.
Addio a Radisa Ilic, il portiere serbo è morto gettandosi dal balcone
Ilic è stato il capitano dell’OFK Belgrado, ma per la maggior parte della sua carriera ha vestito i colori del Partizan, in due momenti diversi: dal ’98 al 2003 e dal 2010 al 2013. Era proprio il portiere della squadra nel playoff vinto ai rigori con l’Anderlecht in Champions League. In quell’occasione, il Partizan si qualificò per la seconda volta nella sua storia.

Era un uomo che sapeva apprezzare tutto, Radisa Ilic, tant’è che si è sempre vantato dell’unica presenza con la Nazionale serba. Dopo il ritiro per un periodo di tempo è stato preparatore dei portieri del Partizan e membro dello staff tecnico del CT Slavoljub Muslin quando aveva l’incarico con la Nazionale serba.
E’ arrivato il ricordo anche di Ljubisa Tumbakovic, ex allenatore del Partizan: “Sono sotto shock, era un ragazzo meraviglioso, un vero professionista, si differenziava dagli altri nel suo comportamento e nei suoi interessi. Per lui il calcio era ovviamente la priorità, ma amava anche la musica. Non riesco a credere che se ne sia andato”.