La primavera è arrivata, ma stenta a decollare: si attendono nubifragi e grandine sull’Italia. Ecco le date e tutti i dettagli
Ormai la primavera è cominciata da quasi una settimana, ma come spesso accade di questi tempi l’Italia sta vivendo una fase intermedia contrassegnata dall’instabilità meteorologica. Stando al parere degli esperti, questa fase dovrebbe accompagnarci ancora un po’. Sicuramente nei prossimi giorni, quando si prevedono fenomeni temporaleschi di forte intensità anche in zone della penisola notoriamente meno colpite da eventi estremi.

A fare la differenza sarà l’interazione tra una massa d’aria fredda in quota e l’energia accumulata nei bassi strati. Lo riferiscono i colleghi di Tempoitalia.it, i quali parlano inoltre di “una combinazione potenzialmente esplosiva che potrebbe sfociare in nubifragi violenti, con conseguenze rilevanti sul territorio”.
Tale affermazione deriva dall’analisi degli indici convettivi, in particolare del CAPE (Convective Available Potential Energy), un parametro che fa riferimento alla quantità di energia potenzialmente disponibile per i moti convettivi dell’atmosfera: più è alto il valore – espresso in joule per chilogrammo – più è elevata la possibilità che si sviluppino temporali intensi.
Meteo Italia, la primavera stenta a decollare: le previsione degli esperti parlano chiaro
Sempre stando al noto portale, proprio dalle simulazioni sviluppate in queste ore è emersa “la possibilità che alcune zone italiane possano registrare accumuli pluviometrici molto elevati nel giro di 48-72 ore. Le stime parlano di quantitativi compresi tra i 90 e i 110 millimetri di pioggia, una soglia che, se concentrata in un intervallo di tempo così ristretto, rischia di creare criticità idrogeologiche“.
Le date da cerchiare sono 26, 27 e 28 marzo (ovvero oggi, domani e venerdì). Già è massima l’allerta sulle porzioni di territorio italiano poco abituate a fenomeni di tale portata, e quindi più vulnerabili per molteplici motivi, due in particolare: l’incapacità del suolo di assorbire grandi volumi d’acqua in tempi brevi; la saturazione delle reti di drenaggio urbane.

“Un simile scenario merita attenzione, non soltanto per le implicazioni immediate legate ai fenomeni intensi, ma anche per gli effetti a medio termine che potrebbero emergere in termini di smottamenti, allagamenti e danni alle coltivazioni“, riferisce Tempoitalia.it.
Questa configurazione, a maggior ragione nel periodo primaverile (in cui l’evaporazione e l’umidità nei bassi strati sono in forte aumento), apre la strada a scenari estremamente insidiosi e turbolenti. “Il tutto sarà ulteriormente amplificato dalla presenza di un’anomalia termica in quota che favorirà la genesi di contrasti termici e la rapida formazione di celle temporalesche”, si legge sul noto portale.
In estrema sintesi, in queste condizioni vi sono tutti gli ingredienti affinché possano verificarsi grandinate con chicchi di grossa dimensione, venti forti e, in casi isolati, anche tornado. Vi invitiamo, dunque, a tenere alto il livello dell’attenzione e a restare sempre aggiornati circa eventuali comunicazioni delle autorità.