L’aumento delle temperature e il caldo dovuto al cambiamento climatico può diventare un fattore letale per milioni di persone. L’ultimo studio è davvero allarmante
Il mese di Aprile sta confermando la sua tipica dinamicità meteorologica. Giovedì e Venerdì è previsto un rialzo deciso delle temperature con tempo stabile e soleggiato in tutta Italia. Dovrebbe trattarsi, tuttavia, solo di una breve parentesi in quanto da domenica è prevista un’irruzione di aria fredda che, ad iniziare dalle regioni del Nord-Ovest, si diffonderà su tutto il Paese per più giorni provocando un brusco abbassamento delle temperature e possibili nevicati anche a quote collinari.

Per il cambio di stagione e una stabilità meteorologica con caldo primaverile dovremmo dunque attendere ancora. Ogni previsione in vista dei giorni di Pasqua è davvero prematura così come quelle che anticipano già un’estate di nuovo torrida come quella che abbiamo vissuto un anno fa e che, non a caso, è passata alla storia come una delle più calde di sempre.
Come dimenticare quanto accaduto tra giugno e agosto del 2024 con giornate di caldo opprimente e perdurante, una vera e propria emergenza che ha colpito non solo l’Italia ma anche altre vaste aree del pianeta alle prese con temperature anomale, siccità e condizioni ai limiti della vivibilità.
Milioni di morti per il caldo, lo studio è allarmante
L’estate scorsa abbiamo sperimentato più che in altre occasioni quanto il caldo eccessivo possa essere pericoloso e finanche letale. A confermarlo ulteriormente è un recente studio realizzato dalla London School of Hygiene & Tropical Medicin e pubblicato su Nature Medicine. Con questa pubblicazione, i ricercatori hanno analizzato dettagliatamente gli effetti potenzialmente fatali del caldo e l’incidenza del cambiamento climatico sulla mortalità in circa 800 città europee. Quello che ne è emerso uno scenario davvero allarmante per l’Europa e non solo.
In particolare, come riporta Tgcom24, si sono ipotizzati tre scenari – rispettivamente a basse, medie e alte emissioni di calore – correlati alle strategie di adattamento, alla struttura demografica e alle condizioni socioeconomiche della popolazione. Nel primo caso, l’aumento medio dei decessi potrebbe avere un picco di 7,6 morti in più ogni 100 mila persone nel 2060 per poi scendere fino al 2100. Nello scenario a medie emissioni, il caldo può provocare decessi di 8-10 persone in più ogni 100 mila tra il 2070 e il 2100.

In quello peggiore, con un aumento della temperatura media di 3°C, il cambiamento climatico potrebbe causare 2.3 milioni di decessi aggiuntivi entro la fine del secolo che possono calare a 1.6 milioni con un aumento di 1.5 °C. Lo studio evidenzia come saranno le città mediterranee quelle più colpite da una maggiore incidenza dei decessi in questo scenario a causa della densità demografica più accentuata e alla maggiore esposizione al calore estremo.
I ricercatori hanno stilato anche una possibile graduatoria di quelle che potrebbero essere le prime 10 città con il numero più alto di morti dovuti al caldo entro il 2099. Ben quattro sono italiane ovvero Roma, Napoli, Milano e Genova. Le prime due figurano addirittura al secondo e al terzo posto precedute solo da Barcellona. Milano, quinta, segue Madrid. Sesta è Atene che precede Valencia, Marsiglia, Bucarest e Genova.