Sulle spugne da cucina che utilizziamo ogni giorno proliferano germi e batteri, alcuni dei quali anche potenzialmente pericolosi per la nostra salute. Ecco quando bisogna cambiarle per limitare i rischi
Un ricettacolo di batteri che si annidano e proliferano sulla loro superficie. E’ questa una delle ulteriori peculiarità delle spugne che utilizziamo ogni giorno in cucina per pulire le stoviglie o igienizzare tavoli, lavandini o piani cottura.

Pensate che da uno studio tedesco del 2017 è emerso che alcune spugne sono arrivate a contenere fino a 54 miliardi di batteri per centimetro cubo, fortunatamente per la maggior parte innocui per l’uomo. Tuttavia tra residui di sporco e cibo che possono penetrare e soprattutto permanere nel materiale poroso di cui sono composte, le spugne possono ospitare anche ceppi batterici rilevanti come alcune varietà di Salmonella o Escherichia Coli.
Per scongiurare la contaminazione di altri ambienti della casa a causa di germi e batteri presenti sulle spugne da cucina (o da bagno) è fondamentale una igienizzazione accurata nonché la loro sostituzione con regolarità. A riguardo non esiste una scadenza fissa per attuare il cambio in quanto tutto dipende dalla loro frequenza di utilizzo e da ogni quanto vengono lavate.
Spugne da cucina, come lavarle e quando sostituirle
La pulizia delle spugne da cucina può essere effettuata con varie modalità. Quella più immediata consiste ovviamente nello strizzarle con forza dopo averle utilizzate. Una procedura rapida che fa fuoriuscire acqua e altri residui dalla superficie ma che non elimina del tutto la presenza dei batteri e dei germi, i quali possono continuare ad accumularsi grazie alla permanenza di condizioni di umidità sul loro nuovo habitat.
Non sono così immediate ma sicuramente più efficaci per una loro migliore igienizzazione queste altre modalità di pulizia. Lo sapevate, ad esempio, che le spugne possono essere inserite leggermente bagnate all’interno di un forno a microonde e lasciate li per circa due minuti alla massima potenza.

In questo modo i batteri saranno completamente eliminati alla stregua di quanto avverrebbe se immergessimo la spugna in acqua bollente per cinque minuti magari con l’aggiunta di sapone di Marsiglia. Altrettanto efficace è la preparazione di una miscela con acqua (anche fredda) e candeggina nella quale immergere la spugna per almeno mezzora. Infine, ci può essere di aiuto anche la lavastoviglie. In questo caso, basta posizionare la spugna con pentole, bicchieri e posate e procedere con un lavaggio completo ad alta temperatura.
Pur nella diversità dei metodi di pulizia (e della loro efficacia) è consigliato sostituire le spugne da cucina ogni 2-3 settimane dal loro prima utilizzo. Quest’operazione va fatta assolutamente prima se la spugna comincia a emanare un cattivo odore oppure se perde pezzi cominciando a rompersi.