L’aumento dei furti sta diventando davvero preoccupante. Sono diventate il bersaglio preferiti dai ladri che, con le loro azioni, stanno togliendo un importante servizio agli automobilisti
Le segnalazione arrivano da tutta Italia, soprattuto da Roma dove solo nell’ultimo mese sono stati segnalati 200 casi di furto, o meglio atti vandalici, nei confronti di strutture presenti sempre più in gran numero in tutte le città.

Si tratta delle colonnine adibite alla ricarica delle auto elettriche, infrastrutture fondamentali per chi possiede un veicolo con un motore full electric che necessita di corrente per il ripristino di condizioni ottimali per l’autonomia di percorrenza. Le colonnine di nuova generazione, a differenza delle prese domestiche o delle wallbox installate in casa, sono state progettate per garantire una ricarica rapida dei veicoli. Ad installarle sono prevalentemente aziende che operano nel settore come Enel, A2A, BeCharge, Tesla Supercharge o Acea solo per citarne alcune.
Per quale motivo – vi chiederete – le colonnine sono diventate ultimamente il bersaglio preferito dai ladri ? Il motivo è molto semplice e riguarda quello che può essere considerato a tutti gli effetti un vero tesoro che le colonnine contengono in alcuni loro componenti.
Il “tesoro” delle colonnine di ricarica per le auto elettriche: ecco perché i furti aumentano
Il principale obiettivi dei ladri che assaltano le colonnine sono i cavi di ricarica che vengono tracciati di netto. Si procede poi anche allo smantellamento completo dell’infrastruttura che viene scardinata per prelevare circuiti interni, trasformatori, schede, microchip, tutti dispositivi che ne consentono il funzionamento. Tutte le parti citate sono la preda prediletta dei malviventi in quanto contengono ingenti quantità di rame, un metallo assai richiesto sul mercato nero e con quotazioni in continua crescita per chi lo commercia bypassando i canali di vendita tradizionali.
Se i ladri guadagnano smerciando rame e anche schede di controllo e microchip, per i gestori delle colonnine è un dramma. Alle spese ingenti per la sostituzione delle parti danneggiate va aggiunto il mancato incasso per il loro mancato utilizzo da parte degli automobilisti, i quali si ritrovano, a loro volta, a dover gestire un disservizio non di poco conto. Molte delle colonnine, infatti, funzionano in abbonamento e dunque ci si può ritrovare nelle condizioni di non poter usufruire di un servizio già pagato.

Insomma, ci rimettono tutti. Per questo motivo sono al vaglio alcune soluzioni (non di immediata attuazione) che possano permettere quantomeno di limitare un fenomeno che sta divenendo davvero preoccupante. Una di queste consiste nel cambiare il design delle colonnine con i cavi che possono rientrare direttamente al loro interno subito dopo l’utilizzo senza esposizione esterna. L’altra può essere l’adozione di dispositivi dissuasori per i malviventi come antifurti e sorveglianza garantita da telecamere. In effetti, spesso le colonnine sono posizionate in luoghi isolati, una condizione che permette ai ladri di agire indisturbati nello scasso.
Come azione immediata, i gestori stanno vagliando la possibilità di installare i cavi alle colonnine già posizionate solo al momento della loro effettiva attivazione. Un modo per prendere tempo con la consapevolezza però che, con l’inevitabile aumento delle auto elettriche circolanti, di colonnine ce ne saranno sempre di più e con esse anche i tentativi di furto.