Fare il bagno nell’Adriatico è diventato rischiosissimo: guarda cosa può succedere

Fare il bagno nel mare Adriatico è diventato davvero molto rischioso: le ultime novità spaventano i turisti, ecco cosa sta succedendo

Con l’avvicinarsi della stagione estiva, molti italiani stanno già organizzando le proprie vacanze. Tornano così a riempirsi le spiagge, si riaprono gli ombrelloni e i turisti sono pronti a godersi giornate di relax sulle coste migliori del nostro Paese. Tra queste c’è sicuramente quella adriatica, che tocca diverse regioni che da sempre sono mete ambite per i bagnanti. Dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia, tutto il versante est della penisola è toccato dal mare Adriatico.

Signora a mare
Fare il bagno nell’Adriatico è diventato rischiosissimo: guarda cosa può succedere – Temporeale.info

Sicuramente i posti più iconici sono quelli della riviera romagnola, ad esempio Rimini e Riccione, ma anche più a Nord ci sono varie località gettonate, così come andando verso Sud in provincia di Brindisi e Bari. Insomma deve essere un colpo duro per migliaia di persone dover fare i conti con la nuova realtà che prevede un forte rischio frequentando le acque adriatiche. Uno spauracchio che per molti vacanzieri potrebbe presto diventare motivo di rinuncia a questi luoghi.

Bagno nel mare Adriatico, arriva un grosso rischio: i dettagli

Bisogna fare estrema attenzione dopo l’ultimo annuncio degli esperti, considerando il terrore che sta seminando nei nostri mari una nuova specie: ci riferiamo al pesce palla argento. Di cosa si tratta?

Veduta spiaggia costa adriatica
Bagno nel mare Adriatico, arriva un grosso rischio: i dettagli – (Foto Ansa) – Temporeale.info

Il Lagocephalus sceleratus, noto come pesce palla argenteo, è stato pescato a largo della Croazia. Una specie tropicale, entrata nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez nel 2013. Può raggiungere i 60 cm di lunghezza e i 3 kg di peso. Ha pelle liscia e ventre gonfiabile ma soprattutto una mascella potente a becco con dentatura importante che gli permette di frantumare reti da pesca e attrezzature, oltre a cibarsi anche di organismi protetti da gusci o conchiglie.

Si tratta del primo ritrovamento nelle acque adriatiche, dove è stato catturato ed esaminato da un gruppo di ricercatori dell’Università Juraj Dobrila di Pola e dell’Istituto di Oceanografia e Pesca di Spalato. I risultati non sono per nulla benevoli e non fanno stare tranquilli l’uomo per almeno due motivi.

Il primo è per la sua voracità, in quanto è molto aggressivo e con un solo morso è capace di amputare un dito. Il secondo, invece, è che contiene un veleno cento volte più potente del cianuro, forte anche dopo la cottura. Se mangiato può portare alla paralisi respiratoria e alla morte. Dunque è da evitare non solo di incontrarlo ma anche di pescarlo e mangiarlo!

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