FONDI – Un intervento rassicurante. Così appare il comunicato firmato dal Partito Democratico di Fondi in merito all’incontro dei capigruppo consiliari e di rappresentanti del Comitato e della Fondazione San Giovanni di Dio con i dirigenti della Asl di Latina, Caporossi e Cordoni, rispettivamente dirigente e direttore sanitario, per discutere della spinosa questione della sanità in provincia di Latina.
I problemi ci sono, ma il tono è certamente meno preoccupato di quello del primo cittadino Salvatore De Meo, affidatosi, a sua volta, ad un comunicato stampa.
“Il dottor Caporossi – spiegano i consiglieri Maria Civita Paparello, Luigi De Luca, Giancarlo Di Manno, Bruno Fiore e la segretaria Rosaria Alfinito – ha esordito in maniera decisa sottolineando che da qualche settimana una certa stampa diffonde false informazioni riguardo alla sorte dell’Ospedale di Fondi, relative al rischio di chiusura della struttura che sarebbe determinata dall’Atto Aziendale in via di approvazione definitiva in Regione. Al contrario, egli ha ribadito che mentre il precedente atto aziendale predisposto dal dott. Sponzilli prevedeva di fatto la chiusura di Fondi e Terracina riducendo a due i poli ospedalieri funzionanti, quelli di Latina e di Formia, con il documento attualmente predisposto l’Ospedale San Giovanni di Dio è rimasto tale ed è uno dei quattro punti provinciali in cui viene erogato il servizio sanitario.
Anche il dottor Cordoni ha difeso l’operato suo e del collega, che rispettando le peculiarità territoriali e le caratteristiche dei singoli ospedali ha inteso dare una razionalizzazione dell’esistente, inserito in un contesto di modernità. L’organizzazione degli ospedali in rete, infatti, consente una piena valorizzazione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie. La vecchia concezione di ospedali intesi come monadi complete e totalizzanti va superata in primo luogo perché le risorse economiche non ci sono e in secondo luogo perché la moderna tecnologia consente di avere referti in rete con rapidità, efficienza e notevole risparmio”.
I consiglieri comunali, i rappresentanti di Comitato e Fondazione nonché il sindaco, dal canto loro, hanno però messo in evidenza la precarietà dei servizi attualmente erogati presso l’ospedale di Fondi e la necessità di tener conto dell’eccellenza rappresentata dal reparto di Ostetricia e ginecologia, in cui nell’anno 2014 sono venuti alla luce circa 950 bambini.
Il dottor Cordoni ha assicurato che nei prossimi mesi si farà tutto il necessario per permettere il funzionamento in sicurezza degli interventi ospedalieri, mantenuto l’egregio reparto di endoscopia e che nella struttura saranno inseriti e potenziati altri servizi specialistici quali ortopedia, oculistica, chirurgia plastica.
“Quello che risulta indispensabile per tornare alla normalità degli interventi e assicurare il turn-over – scrivono dal PD – è che la Regione Lazio esca dal commissariamento, che le impone la stretta vigilanza del MEF su tutte le scelte”.