Le multe per infrazioni alla guida continuano a far discutere, il caso che può generare moltissimi ricorsi e rimborsi: il governo Meloni sotto attacco
Proseguono numerose le polemiche, legate all’attualità, per le decisioni prese dal Governo. L’esecutivo Meloni, in particolare, è nel mirino da tempo per le nuove norme del codice della strada, attraverso le quali si sta attuando una stretta decisa sui comportamenti illegali al volante. Ma si tratta, come sappiamo, di norme che fanno assai discutere e su cui non ci sono pareri unanimi, anzi le proteste degli automobilisti e non solo sono copiose.
C’è in particolare una delle ultime norme che potrebbe essere clamorosamente rivista e che potrebbe portare all’annullamento di diversi provvedimenti. Il che causerebbe, inevitabilmente, una pioggia di ricorsi che metterebbe sotto scacco il Governo. Ma cosa sta succedendo, esattamente?
Multe per guida sotto effetto di droga: sollevato il difetto davanti alla Corte Costituzionale, cosa sta succedendo
Il caso riguarda, nello specifico, la norma che punisce la guida sotto effetto di stupefacenti. Secondo la riforma del codice della strada, infatti, la sola presenza di sostanze nell’organismo del conducente sarebbe sufficiente per le sanzioni, anche in assenza di stato di evidente alterazione. Ma questa norma potrebbe essere incostituzionale.
A sollevare il difetto di incostituzionalità dell’articolo 187 della legge 177/2024, dinanzi alla Corte Costituzionale, è stata il Gip del Tribunale di Pordenone, Milena Granata, con una ordinanza depositata l’8 aprile scorso. In particolare, in questa ordinanza, il Gip di Pordenone sottolinea come ci sia un evidente contrasto, a suo avviso, con determinati principi costituzionali quali eguaglianza, ragionevolezza e proporzionalità (articolo 3), tassatività, determinatezza e offensività (articolo 25, comma 2) e finalità rieducativa della pena (articolo 27, comma 3).
In discussione per quanto concerne questa norma è soprattutto il fatto che sia difficile determinare con esattezza lo stato di alterazione derivante da sostanze psicotrope, ma anche quello che potrebbero essere sanzionati, al semplice riscontro di sostanze nel sangue, anche tutti coloro non dediti al consumo di droghe ma che sono in cura con farmaci che contengono dosi di sostanze psicotrope al loro interno. Inevitabilmente, la vicenda continuerà a far discutere a lungo. E la pronuncia della Consulta sarà molto attesa, dato che, in caso di accoglimento dell’istanza, la riforma potrebbe essere sostanzialmente abrogata, con effetti facilmente prevedibili.