Ennesimo tentativo di truffa in atto. Stavolta stanno sfruttando un finto sollecito di pagamento. Ecco come difendersi e sventarlo con successo
Non c’è altro da dire. Stanno davvero tentando di fregarci in tutti i modi. Mail, SMS, messaggi su Whatsapp o su altri social, ovunque ormai si cela un possibile inganno con finte comunicazioni con le quali truffatori senza scrupoli tentano di sottrarci denaro o informazioni riservate che mai si devono rivelare ad estranei.

A confermare il tutto è stato un recente report del Computer Emergency Response Team dell’Agenzia per l’Italia Digitale che ha rilevato come, nella sola settimana dal 12 al 18 aprile, siano state attivate 57 campagne malevole sul territorio italiano avviate allo scopo di compromettere informazioni in possesso degli utenti nonché la sicurezza dei dispositivi.
Su Temporeale vi abbiamo dato notizia recentemente delle false mail inviate dal Ministero della Salute con la promessa di un rimborso dal sistema sanitario nazionale o del comunicato ufficiale dell’INPS con il quale si invitano gli utenti a non cliccare sui link presenti su messaggi fraudolenti inviati sfruttando loghi e grafiche dell’ente previdenziale.
Attenzione all’ultima truffa, stavolta ci provano con le multe stradali: come difendersi
Dopo aver utilizzato fraudolentemente l’INPS o il Ministero della Salute, stavolta i cybercriminali ci stanno provando con PagoPA, ovvero il portale con il quale è possibile pagare tributi e altre imposte a favore della pubblica amministrazione. In particolare, negli ultimi giorni, stanno arrivando via mail finti solleciti di pagamento con i quali si invitano i destinatari a pagare presunte (e inesistenti) multe stradali con tanto di importo, scadenze numero di pratica e intimazione al saldo in quanto l’importo stesso può aumentare.

Il tentativo di raggiro è sempre lo stesso. L’utente potrebbe spaventarsi per l’accertamento ricevuto e cliccare laddove viene indicato per saldare il pagamento. A quel può succedere l’irreparabile. Cliccando, si viene infatti reindirizzati a un sito malevolo che somiglia in tutto a quello ufficiale di PagoPA. La vittima, ignara della possibile truffa, può comunicare così dati sensibili come informazione anagrafiche, numeri di carta di credito e conto corrente, pin o password d’accesso a quest’ultimi, esponendole al completo controllo dei malviventi con le conseguenze che potete immaginare.
I consigli per difendersi da questa ennesima truffa sono sempre gli stessi. Anzitutto è fondamentale verificare il mittente del messaggio. Nel caso di comunicazioni fraudolente sono presenti spesso errori grossolani e nomi di domini inesistenti. PagoPA come la stessa INPS oppure le banche o altri servizi finanziari non richiedono mai dati e altre informazioni riservate tramite mail o sms. Evitate sempre azioni impulsive e non cliccate assolutamente sui link presenti all’interno dei messaggi. L’invito al clic, non a caso, è uno dei segnali inequivocabili che siamo al cospetto di una truffa.