SUD PONTINO – I circoli di Rifondazione Comunista “Enzo Simeone” di Formia e Mariano Mandolesi” di Itri-Gaeta hanno rilasciato una nota congiunta sulla sanità del comprensorio del sud pontino.
“Le nostre previsioni – si legge nella nota – sul futuro del servizio sanitario pubblico in provincia di Latina, espresse soprattutto in concomitanza con l’approvazione del nuovo Piano triennale della ASL, si stanno già mostrando purtroppo esatte. Ciò risulta particolarmente evidente proprio nel Sud pontino. Il Partito della Rifondazione Comunista denunciò come il progetto in corso avesse l’obiettivo di chiudere definitivamente i piccoli centri ospedalieri quali Gaeta e smantellare i presidi di Fondi e Terracina.
Tutto in cambio delle promesse “Case della Salute” come quella annunciata per Gaeta e Minturno, niente altro che grandi ambulatori per i quali peraltro mancano le più essenziali risorse. In secondo luogo si prometteva il potenziamento di Formia e di Latina, annunciando la creazione di grandi poli d’eccellenza senza avere a tale scopo fondi, strutture né personale. I due Centri infatti versano come è noto in condizioni sempre più difficili e risultano congestionati proprio a causa dell’incremento dell’utenza. Ciò ha l’obiettivo principale di favorire gli interessi della sanità privata e convenzionata che riceve già copiosi finanziamenti pubblici per le prestazioni crescenti, incrementa di giorno in giorno i suoi profitti e foraggia politici collusi di ogni schieramento.
Se i tagli cospicui colpiscono ovunque, a risentirne maggiormente sono proprio le ASL periferiche come la nostra. Basti pensare che la richiesta di un milione di Euro di finanziamento per la ASL di Latina è stata respinta dalla Regione a fronte di ben 66 milioni concessi alla ASL di Roma in vista del Giubileo. Restando solo al territorio a noi più prossimo si registra come presso il “San Giovanni di Dio” a Fondi il servizio di Chirurgia venga notevolmente ridimensionato a seguito dell’eliminazione delle degenze notturne, limitandosi di fatto ad oggi solo a piccoli interventi in day hospital.
Questo quadro rischia di mettere pesantemente in discussione anche i servizi di Endoscopia, Ostetricia e Ginecologia, fiore all’occhiello del nosocomio per efficienza e numero di prestazioni erogate. Intanto vengono eliminati anche gli ultimi servizi dell’Ospedale “Di Liegro” di Gaeta come la Chirurgia ambulatoriale e il reparto di Oncologia, lasciando ormai quasi vuota una struttura per cui di recente erano stati spesi milioni di euro… a proposito di sprechi. Ciò è denunciato lodevolmente da Comitati civici di lotta quali il “Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta”, cui va tutto il nostro sostegno, ma accade nella più totale e scandalosa indifferenza del mondo politico locale.
L’utenza di Gaeta e di Fondi, come quella degli altri centri limitrofi, si riversa pertanto sempre più sul “Dono Svizzero”, con rischi crescenti in caso di urgenze alla luce soprattutto del traffico veicolare estivo. Questo mentre a Formia non vengono neanche annunciate le azioni di potenziamento da tempo promesse bensì, al contrario, si registra il drastico e quasi completo ridimensionamento degli interventi chirurgici di elezione, soprattutto durante i mesi più caldi. Gli interventi svolti infatti sono ormai per la maggior parte d’urgenza o oncologici.
Ciò alla luce del permanente blocco del “Turn Over” che determina una crisi di personale insostenibile in particolar modo nel periodo delle ferie e non risolvibile grazie alle 32 deroghe annunciate a livello provinciale. Anche il reparto di Ortopedia di Formia vive una condizione di gravissima difficoltà a causa delle sole tre unità disponibili residue e sono emersi forti timori in vista del periodo più complesso dell’anno.
E’ bene ricordare ai cittadini non solo che il Partito della Rifondazione Comunista non smetterà di battersi al loro fianco contro questo stato di cose inaccettabile, ma che tutto ciò non è frutto del destino bensì ha dei precisi responsabili. E’ responsabile la Giunta Regionale di Zingaretti in primo luogo, sostenuta dal PD e da SEL, che ha diretto le politiche di austerità in perfetta sintonia con le passate Amministrazioni di destra. Sono responsabili i Sindaci quali Cosmo Mitrano e Sandro Bartolomeo, che hanno approvato con il loro voto il nuovo Piano di tagli, mostrando di difendere gli stessi interessi e sostenere le medesime politiche, al di là delle distinzioni di facciata.
Sono responsabili i partiti di opposizione vera o presunta che avrebbero dovuto combattere su di un tema tanto importante al fianco dei cittadini anche a livello locale, ma se ne sono dimenticate o hanno fatto solo finta. Sono responsabili infine Dirigenti quali Cordoni e Caporossi, di cui abbiamo già chiesto le dimissioni a suo tempo, che invece di adempiere al proprio ruolo garantendo l’efficienza del servizio e il diritto alla salute, si sono prestati a fungere da bassa manovalanza per il progetto di demolizione controllata sotto gli occhi di tutti”.