MINTURNO – Una Chiesa di San Pietro Apostolo piena di gente, molta della quale era anche fuori dal tempio. Non poteva sperare in una affluenza migliore per il proprio funerale Don Elio Persechino, morto lunedì scorso a 74 anni dopo una lunga e sofferta malattia. Il popolo della sua città, Minturno, è accorso in massa per dargli l’ultimo saluto. E anche ieri sera, dopo la Santa Messa, un fiume di gente ha vegliato sul feretro durante la camera ardente aperta fino alla mezzanotte.
Per l’occasione il sindaco Paolo Graziano ha proclamato il lutto cittadino, con il posizionamento delle bandiere a mezz’asta. A Minturno i negozi erano chiusi: nessuno dei commercianti ha voluto mancare alla funzione religiosa in onore del sacerdote minturnese.
La Chiesa di San Pietro è stata gremita di fedeli sin dalle ore 7,30. Durante la funzione religiosa numerosi presbiteri e diaconi permanenti. Accanto al presbiterio i Gonfaloni del Comune di Minturno, del Comune di Ausonia e dell’Ordine dei Cavalieri di San Giorgio.
Le esequie sono state celebrate dall’Arcivescovo di Gaeta, Mons. Fabio Bernardo D’Onorio. La funzione è stata animata dal Coro parrocchiale di San Pietro Apostolo diretto dal Maestro Pietro Pannone. Una messa molto sentita, tanti i singhiozzi provenienti dal pubblico, le lacrime, dei tantissimi presenti nonostante la particolare mattinata afosa. Presente l’Amministrazione e i consiglieri comunali, con il sindaco Paolo Graziano con indosso la fascia tricolore, e anche il primo cittadino del vicino Comune di Ausonia, dove è stato parroco presso la Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo e Antonio da Padova a Selvacava dal 1 marzo 1974 al 1 marzo 1987. Hanno presenziato anche i gruppi folklorici di Minturno, numerose associazioni cattoliche e quelle a lui vicine, quali l’Ordine dei Cavalieri di San Giorgio e l’Associazione Nazionale Carabinieri.
Toccante l’omelia dell’Arcivescovo che ha riferito anche di come don Elio sia stato assistito amorevolmente dal personale medico e paramedico, in particolari i professori Grieco e D’Ugo, sino all’ultimo istante nel Policlinico Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore – di Roma e, tra l’altro, ha affermato: “Vogliamo sperare che la Vergine Maria delle Grazie gli sia stata accanto e che lui gli abbia potuto sussurrare i versi di un antico vostro inno: ‘È dolce star con Te, Maria, Madre di Dio e madre mia… star con Te, sempre!’ Possiamo con verità dire che la storia di Minturno degli ultimi 30 anni, per molti versi, si identifica con don Elio sacerdote zelante, ricco di iniziative religiose e culturali. L’arcidiocesi di Gaeta piange un suo valido sacerdote”.
L’Arcivescovo D’Onorio ha ricordato la figura di Don Elio, raccontando la sua vita religiosa. “E’ stato un sacerdote esemplare, un amico, un confidente, un punto di riferimento per questa comunità”, ha sottolineato. Ha poi detto dell’ultima telefonata avuta con lui, “era molto sofferente”.
Al termine della cerimonia, il feretro è stato portato all’esterno della Chiesa di San Pietro Apostolo, accolto da un grande applauso. I numerosi sacerdoti presenti si sono stretti attorno alla bara e hanno intonato un canto religioso.
I sacerdoti intonano un canto sulla salma
E’ poi seguito un pensiero dell’Avv. Franco Ciufo dell’Ordine dei Cavalieri di San Giorgio, che ha ricordato la figura di Don Elio Persechino.
Il ricordo dell’Avv. Franco Ciufo
Anche il sindaco Graziano ha voluto tratteggiare il ritratto di questo amatissimo prete diocesano.
Il ricordo del sindaco Graziano
E’ seguito il corteo, accompagnato dalla Piccola Orchestra di Fiati “Maria Loreta Proia” e dalle tantissime persone fino alla Chiesa dell’Annunziata, dove altri cittadini hanno atteso l’arrivo della salma, che poi è stata tumulata presso il cimitero di Minturno.
Domenica 12 luglio 2015 alle ore 17.30, come annunziato dal cerimoniere don Antonio Centola, si terrà la funzione religiosa per il trigesimo, dopo di che la sorella residente in Canada ritornerà oltreoceano. Va riconosciuto l’impegno amorevole della sorella residente a Marina di Minturno e in particolare del nipote Roberto Libroia, accanto a don Elio sino alla sua fine.
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