MINTURNO – La Comunità terapeutica Marica di Minturno compie 20 anni. Era il 1995 quando il Centro di Salute mentale di Formia apriva una nuova struttura per 15 pazienti, sita in Via Fontana di Voza. All’epoca, non c’erano molte Comunità psichiatriche, ve n’erano maggiormente quelle di recupero per i tossicodipendenti.
Per intitolare l’istituto, gli operatori, insieme agli ospiti, hanno scelto il nome di una divinità locale, la Dea Marica. Secondo la mitologia, a lei era attribuito un ruolo di protezione nei confronti dei giovani. Dalla nascita ad oggi la Comunità ha ospitato oltre 150 persone per programmi residenziali mediamente di due tre anni.
Da allora la Comunità Marica si è occupata di persone che hanno già sofferto di disturbi mentali importanti e sono state ricoverate in reparto psichiatrico. Cerca di offrire un ambiente in cui si possano sviluppare relazioni significative e ciascuno possa sperimentare di nuovo fiducia ed autonomia. I programmi sono individualizzati, di solito graduali, ma necessari come la cura della persona e della stanza. Accanto all’attenzione per l’individuo, la Comunità prevede varie attività di gruppo, ad esempio terapeutiche, sportive, ecc. La Comunità rappresenta allo stesso tempo un luogo di cura ed un luogo di vita. Partner di questo lavoro sono sia i Centri di Salute mentale che le famiglie.
A livello psicologico, il lavoro consiste nel passare dal malessere, dai sintomi al ben-essere, ad un nuovo equilibrio. Si cerca di far sì che le idee ed il comportamento delle persone risultino “compensati”, maggiormente aderenti alle regole sociali.
I suoi programmi non si limitano a ciò che avviene “dentro”. La ripresa da parte di ciascuno degli ospiti passa attraverso il fuori. È fondamentale che dalle chiusure passate (crisi) si passi ad una frequentazione regolare del paese (bar, edicola, Posta, negozi). In tal modo, ci si mette alla prova ogni giorno e ci si prepara al dopo-Comunità. In genere, l’inserimento degli ospiti della Comunità (dal 2010 sono 45) nel contesto sociale di Marina di Minturno non desta problemi. Si può dire, quindi, che la comunità esterna mostra buone capacità di accoglienza e di integrazione.
Il programma di Marica punta ad offrire occasioni di confronto e di crescita per gli ospiti, ma anche per gli operatori. È proprio insieme ai curanti, alle famiglie ed agli operatori della Comunità, che gli ospiti possono formulare il proprio progetto di vita . In concreto, alcune persone tornano in famiglia, altri creano un’abitazione autonoma (anche a Minturno) o si ritrovano in una convivenza. È più difficile, data la crisi economica, il discorso dell’inserimento lavorativo su cui pure vi sono delle esperienze.