CASSINO – Scatta il conto alla rovescia in vista dei mondiali di corsa campestre organizzati che la città di Cassino ospiterà il 12 marzo del prossimo anno grazie alla sinergia messa in campo tra il rettore dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Ciro Attaianese e il presidente del Centro Universitario Sportivo Carmine Calce.
Nei giorni scorsi al rettorato si è tenuta una riunione organizzativa e si è costituito ufficialmente il comitato. Dell’organo fanno parte: il presidente del Cus Carmine Calce; il rettore Attaianese; i docenti Capelli, Castellani e Falese; il sindaco di Cassino Petrarcone; l’assessore allo sport del comune di Cassino Danilo Grossi; il consigliere regionale Marino Fardelli; Laurent Ottoz e il consigliere del Cus Sergio Calce.
Il presidente del Cus ha voluto investire il rettore Attaianese della carica di presidente del comitato promotore, nonostante entro fine anno lascerà la guida dell’Ateneo in quanto i sei anni stanno per volgere al termine e la nuova legge non prevede un secondo mandato. Ciò nonostante tutti hanno riconosciuto ad Attaianese il merito di essere riuscito a portare a Cassino i mondiali di cross country 2016, una prestigiosa manifestazione molto ambìta anche da altri Paesi.
L’Italia, e nello specifico la città di Cassino, è riuscita ad avere la meglio grazie alla tenacia del rettore Attaianese, che pertanto guiderà il comitato in questo anno di duro lavoro, per non farsi trovati impreparati all’appuntamento del prossimo 12 marzo. Al suo fianco ci sarà in primis il Cus Cassino con il presidente Carmine Calce, ma anche le istituzioni del territorio, presenti sin da subito per organizzare al meglio l’evento.
«Con i Cnu – ha spiegato il presidente del Cus, professor Carmine Calce – abbiamo migliorato l’offerta degli impianti sportivi: questa è un’altra grande opportunità che noi offriamo alla città, certi di lasciare un segno tangibile della nostra attività sul territorio. Non sarà un evento sportivo fine a se stesso, bensì, ancora una volta, vogliamo che i mondiali diventino un evento di “sistema”. Con i Cnu abbiamo avuto la possibilità di ampliare l’offerta degli impianti sportivi, ora c’è l’opportunità di avere un’importante ricaduta infrastrutturale, ovvero realizzare una piste ciclabile e pedonale che colleghi la città con l’Università e il polo ospedaliero. La speranza è quella di organizzare un percorso fisso per organizzare anche in futuro altri eventi di corsa campestre: una pista che vada quindi a beneficio non solo dell’Università e degli studenti ma dell’intera cittadinanza».
Il professor Capelli, che a nome del Rettore ha rappresentato l’Università a Bruxelles il giorno del verdetto, così ha commentato la “vittoria” di Cassino suo competitors spagnoli e francesi: «Vogliamo fare dei mondiali un evento di sistema che coinvolga il territorio, la società, l’università in tutte le sue diverse articolazioni e che rappresenti l’occasione per incrementare il patrimonio di impianti a disposizione dei nostri studenti e di tutti coloro che hanno voglia di utilizzarli». «A convincere la Fisu – ha aggiunto il Rettore – è stato proprio il modello Cassino, questa forte sinergia che noi vogliamo riproporre».