ITRI – Ormai certe scene fanno parte di un filone che a Itri chiamano “dejà vu” o “La storia infinita”, tanto è cruda la ripetitività, da decenni, di spettacoli tanto scandalosamente desolanti. Nel quotidiano bollettino di guerra degli incendi boschivi, ieri lo zoom si è posato sulla secolare pineta che sorge, tra il tracciato dell’Appia antica e la carreggiata moderna della consolare n. 7, oggetto di tentativi di distruzione messi in atto già questo inverno e reiterati appena qualche mese fa.
Purtroppo l’intensità del caldo, il vento e l’impossibilità di poter affrontare le fiamme nella gola del torrente asciutto che scorre in profondità e che è pieno di vegetazione altamente infiammabile, hanno fatto protrarre il duro lavoro di un Canadair, due elicotteri, 3 squadre dei vigili del fuoco, gli agenti del Corpo Forestale di Itri e dei volontari della Protezione Civile ERI di Itri del presidente Antonio Maggiacomo, supportati dal camion cisterna di 6.000 litri del VER sud pontino del responsabile Antonio Tomao, che forniva acqua agli elicotteri.
Muovendosi come un veloce e serpentina traiettoria, la lunga e larga striscia di fuoco ha dapprima attaccato la pineta, ancora una volta salvata per buona parte, ma è poi risalita lungo l’alveo del torrente ai cui bordi una lussureggiante vegetazione facilmente infiammabile ha rappresentato i rifornimento per un’azione distruttiva che ha riguardato poco meno di dieci ettari di bosco, costituito da querce, elci, strame e macchia mediterranea.
Comprensibile il disagio rappresentato al fumo che ha intralciato l’intenso traffico, soprattutto di Tir diretti e provenienti dal Mercato ortofrutticolo di Fondi, che si registra nel tratto di strada che va dalla città della Piana a Itri per proseguire in direzione di Formia.
Orazio Ruggieri
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