FORMIA – Rubata la spada di San Michele Arcangelo, all’interno della grotta adibita ad edificio sacro sotto la cupola del Monte Redentore. La profanazione segue altri atti vandalici, come il furto dell’elmo del santo avvenuto a maggio insieme alla sparizione del Gesù bambino della statua di sant’Antonio.
Questa volta però i ladri non si sono limitati a sottrarre un oggetto che ha per i fedeli un valore inestimabile ed una tradizione secolare, ma hanno anche scardinato il cancello d’ingresso all’eremo, elevato recentemente a santuario e prodotto diversi danni.
I poliziotti del commissariato di Formia hanno compiuto in mattinata un primo sopralluogo. Raccolte le prime informazioni, gli agenti del vice questore Paolo Di Francia stanno procedendo ad un meticoloso inventario per quantificare l’intero bottino.
E’ ancora presto per capire se si tratti di una bravata o un furto a scopo di lucro. Dalle prime indagini emerge che il luogo non era custodito da sofisticati sistemi di sicurezza, per cui gli autori del furto con scasso hanno agito indisturbati.
La chiesa di San Michele Arcangelo risale perlomeno all’830 Dopo Cristo, come documentato dal Codex diplomaticus Cajetanus. La struttura è stata rifatta più volte ed attualmente presenta fattezze architettoniche gotiche. La statua di San Michele risale invece probabilmente al secolo XVI°.