GAETA – “Al momento non posso che essere deluso, e ne spiego le ragioni. Il problema, ma diciamolo obbiettivamente che si tratta di una vera e propria piaga a livello sociale ,ossia lo spostamento del capolinea dei pullman Cotral della tratta Formia –Gaeta dal piazzale della Stazione al Molo Vespucci decretato dall’Amministrazione Bartolomeo, continua a persistere in tutta la sua gravità”.
Queste le parole del Presidente del Centro Anziani San Carlo di Gaeta, Amalio Di Lorenzo che in un comunicato stampa torna nuovamente sulla irrisolta e seria problematica legata allo spostamento del capolinea Cotral di Formia dei pullman di linea Formia-Gaeta dal piazzale della Stazione al porto.
“Ad oggi, nonostante il mio appello, la mia opera di sensibilizzazione – afferma Di Lorenzo – effettuata attraverso la stampa tutto è rimasto invariato. Soprattutto alle mie parole, al grido di dolore lanciato più volte nessuno si è degnato di rispondere e soprattutto di intervenire. E mi riferisco ai sindaci di Gaeta e di Formia ed al presidente della Regione Lazio Zingaretti a cui avevo spiegato il disagio sociale creato da una assurda decisione e richiesto un intervento necessario, considerata la sua carica istituzionale a livello regionale.
Ma il silenzio regna sovrano, un silenzio aggiungo colpevole. Se il silenzio del sindaco Bartolomeo lo si può capire, essendo lui l’artefice di un provvedimento fortemente penalizzante nei confronti degli anziani, degli studenti, dei bambini, non si comprende affatto quello del primo cittadino di Gaeta, ormai preso dall’estasi estiva con il rituale carrozzone di spettacoli, mostre eccetera ma lontano anni luce dalla realtà di chi vive un disagio quotidiano, di chi soffre. Ben venga il circo estivo con i suoi divertimenti, anche quello ci vuole, ma le esigenze, le difficoltà della gente non possono e non devono essere dimenticate. E nemmeno l’assessore comunale Lucreziano visto che la sofferenza tocca in primis gli anziani ha speso una parola. E il silenzio è anche di chi, proprio per la carica che riveste, potrebbe anzi dovrebbe interessarsi facendosi portavoce del disagio di una comunità, soprattutto delle fasce deboli.
Mi riferisco all’assessore regionale al lavoro Lucia Valente, gaetana e dello stesso partito del sindaco Bartolomeo, al senatore Fazzone, al consigliere regionale Giuseppe Pino Simeone. A loro dico: alzate la vostra voce, tutelate coloro che con fiducia vi hanno delegato la loro rappresentanza. E poi oltre al silenzio ci sono gli inutili teatrini. Mi spiegate a cosa è servita la presa di posizione del vice sindaco Leccese sulla questione del capolinea autobus Formia-Gaeta quando tra l’altro probabilmente in maniera ironica parla di grande stazione attrezzata Gaeta-Itri?
Parole gettate lì ma in concreto nulla per cercare di risolvere il problema, ad esempio sedendosi davanti ad un tavolo con i colleghi di Formia.Servono fatti, caro vicesindaco. Le frasi a sensazione appartengono al siparietto della politica. Tant’è vero che immediatamente gli ha risposto il presidente del Consiglio Comunale Accetta che alla grande stazione Gaeta-Itri preferisce la Littorina. Battibecchi e basta e intanto la piaga resta, anzi diventa insostenibile in questo torrido clima estivo. Bambini ed anziani flagellati da questo caldo atroce sono costretti ad aspettare al Molo Vespucci l’arrivo della navetta oppure a percorrere molta strada a piedi superando pericolosi attraversamenti per raggiungere gli uffici. Ma l’umanità dove è andata a finire? C’è da vergognarsi!
Sinceramente non credevo che si potesse arrivare fino a questo punto. E senza dimenticare il turismo pendolare distrutto. Chi arriva da Formia in treno per raggiungere Gaeta impiega mezza giornata. E a chi conviene? Per quanto mi riguarda sono più che mai impegnato a tener viva l’attenzione su questa problematica, affinchè al più presto il capolinea dei pullman Formia-Gaeta possa tornare ad essere presso il piazzale della Stazione, com’è naturale che sia. Nei giorni scorsi ho inoltrato una comunicazione scritta al Prefetto di Latina dott. Pierluigi Faloni per illustrargli quello che è il disagio di una intera comunità e richiedere il suo interessamento. E in tal senso sono fiducioso.”
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