CASSINO – Mercoledi 22 luglio, all’incontro avvenuto in Regione Lazio, presso l’Assessorato al Lavoro, tra CMA SRL e A.S.La COBAS e altre Organizzazioni sindacali, per esperire la procedura di mobilità , avviata dall’azienda per il licenziamento collettivo di 101 dipendenti, si è consumato l’ultimo atto di questa drammatica vicenda.
A nulla sono serviti i tentativi di individuare una soluzione alternativa al licenziamento dei dipendenti.
E il dato che emerge è uno solo: ancora qualche settimana e poi la CMA SRL probabilmente andrà fallita con conseguente chiusura dell’azienda.
Infatti, all’incontro in Regione, che si è concluso con un mancato accordo tra le parti, l’azienda ha dichiarato di non essere in grado di ottemperare al pagamento dei debiti accumulati, sia con i Lavoratori che con i fornitori e di fatto cesserà la propria attività licenziando tutti i dipendenti.
Il 9 settembre prossimo, data dell’udienza innazi al Giudice del Tribunale fallimentare, se non dovesse intervenire un’autorità superiore o una società disposta ad acquisire i debiti e riprendere le attività per l’azienda della città Martire non ci sarà piu nulla da fare. Un atto drammatico, che spedirebbe immediatamente a casa oltre 150 lavoratori e farebbe ripiombare il Cassinate nella più nera emergenza occupazionale.
I circa 140 lavoratori rimasti, fino a pochi mesi fà erano oltre 300, molti si sono dimessi, della CMA di Cassino riceveranno le lettere di licenziamento nei prossimi giorni.
“Non ci resta che prendere atto del fallimento di tutte le istituzioni – si legge nella nota del Sindacato A.S.La COBAS – che in questi anni sono state coinvolte in una vertenza che non rappresenta solo la chiusura di una delle aziende piu’ importanti del Cassinate e il conseguente licenziamento di 140 dipendenti specializzati, ma una sconfitta del territorio, di una concezione dello sviluppo possibile legata all’eccellenza. Con la chiusura della CMA si chiude una vicenda tutta italiana fatta di illusioni, lunghe attese e false promesse. Puntiamo il dito prima di tutto contro la politica locale e regionale, responsabile di aver fatto un clamoroso passo indietro che ha segnato l’inizio della fine di quest’esperienza storica”.
Per A.S.La COBAS è solo una la via d’uscita, che indichiamo da mesi: creare le condizioni affinché venga comprata e rilanciata, una azienda metalmeccanica specializzata e all’avanguardia a livello europeo, che esegue attività di impiantistica e istallazione alle grosse industrie, potrebbe far gola a molte grosse moltinazionali, come la FIAT, che in passato ha già usufruito dei servizi dei Lavoratori della CMA per molti anni, per rimettere il destino dei lavoratori nelle mani di un nuovo imprenditore.