FORMIA – Quando era a Casal di Principe, presso la Sezione distaccata della Squadra Mobile di Caserta, ha preso parte ad alcune tra le più importanti operazioni anticamorra degli ultimi anni, come la cattura dei più pericolosi latitanti del clan dei Casalesi. Tra questi Nicola Schiavone, figlio di Francesco detto “Sandokan”; Mario Caterino, inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi d’Italia; Michele Zagaria, ex primula rossa del clan, scovato il 7 dicembre 2011 a Casapesenna in un bunker di cemento armato costruito sotto un’abitazione.
Il testo vergato sulla pergamena passa in rassegna i meriti conseguiti da Bianchini nella sua pur giovane carriera. Gli arresti, l’attività in un presidio di frontiera, un pezzo di Stato scavato nel cuore del clan, gli uffici della sezione ricavati in una villa lussuosa confiscata alla camorra sul corso principale di Casale.
L’encomio solenne è “un doveroso segno di riconoscimento per quanto ha fatto e quanto ancora farà per la collettività formiana con l’auspicio che il suo esempio sia di stimolo per tutti, addetti all’ordine pubblico e comuni cittadini, a profondere un impegno adeguato all’altissimo valore della tutela della legalità di fronte alle minacce della criminalità organizzata”.