MONDRAGONE – Sono tre le persone arrestate, tra le quali un formiano, per la morte del 48enne Raffaele Ibello (nella foto), avvenuta nel pomeriggio di domenica al termine di una lite in un cortile a Mondragone.
In manette sono finite tre persone, vicini di casa. Si tratta di un ragazzo di 19 anni, Pasquale Buonocoro, della madre 40enne di Minturno, Immacolata Franciosa, e del compagno della donna, un uomo di Formia di 39 anni, Antimo Sagliocco, che pare da poco tempo avesse iniziato la relazione con la Franciosa. I carabinieri ne hanno disposto il fermo nella notte tra domenica e lunedì, dopo un lungo interrogatorio nella caserma di Mondragone. I tre sono stati già trasferiti in carcere. La donna è stata rinchiusa nel penitenziario di Pozzuoli. Gli uomini invece in quello di Santa Maria Capua Vetere.
Per i tre l’accusa è di omicidio preterintenzionale. Ibello era arrivato presso l’ospedale di Pineta Grande a Castel Volturno in gravi condizioni ed è morto in seguito a un infarto.
Dalle ricostruzioni degli inquirenti, sembra che Raffaele Ibello abbia litigato con i vicini, che lo hanno accusato di aver danneggiato una loro autovettura, parcheggiata nel cortile del parco Socomo, un complesso di edilizia popolare a ridosso della Domiziana e per questo era stata sporta anche denuncia. I carabinieri non escludono comunque che si tratti di un mero pretesto per aggredire il 48enne.
L’uomo è stato quindi picchiato violentemente dai tre con schiaffi, pugni e calci che lo hanno raggiunto in diverse parti del corpo. E’ stato ritrovato accasciato a terra dai carabinieri e dagli uomini del servizio 118, che lo hanno trasportato al pronto soccorso della clinica Pineta Grande, dove è arrivato in gravissime condizioni e privo di conoscenza. I medici hanno cercato di rianimarlo, ma invano. Il 48enne è morto poco dopo l’arrivo a Castel Volturno a causa di un infarto. Per i sanitari non ci sarebbe alcun dubbio: a causarlo sarebbero stati i pugni e i calci subiti che gli avrebbero provocato la frattura di costole e vertebre.
Ora si attende la conferma dell’autopsia che sarà eseguita nei prossimi giorni, all’istituto di medicina legale del Policlinico di Caserta.
La vittima era già nota alle forze dell’ordine per problemi di alcol. I carabinieri sono dovuti intervenire spesso nella zona di via Como per cercare di calmarlo e di mettere fine alle sue intemperanze ed alle sue escandescenze, che disturbavano la quiete pubblica. In alcuni casi, si è reso necessario ricorrere al trattamento sanitario obbligatorio.