MINTURNO – Quello del regolamento Tosap era il banco di prova per l’amministrazione comunale nel valutare la solidità della maggioranza, in vista dello scoglio più duro del bilancio di previsione. Una prova superata ma solo grazie alla “stampella” arrivata da una parte dell’opposizione consiliare, ma restano comunque i problemi di una maggioranza evidentemente in crisi.
Il quarto punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di ieri sera sarebbe saltato se non fossero restati in aula tre componenti della minoranza a mantenere il numero legale, ovvero Giuseppe Tomao, che ha votato insieme alla maggioranza, Pino Russo e Raffaele Chianese, questi ultimi due hanno invece votato no.
A far mancare i numeri alla maggioranza – restata con soli 8 elementi, sindaco compreso – è stata Elena Conte che, in occasione della votazione sulla Tosap, ha lasciato l’aula. Un’assenza “strategica” che lascia intendere come la dottoressa Conte non fosse d’accordo sull’approvazione della tassa. Al consiglio di ieri erano assenti fin dall’inizio Mario Cardillo, Americo Zasa e Francesco Sparagna. Questi ultimi due, come già avevamo scritto ieri, sono in una posizione critica nei confronti dell’amministrazione comunale e, come ci si aspettava, non sono comparsi all’assise civica. Sono poi usciti dall’aula anche Mimma Nuzzo e Gerardo Stefanelli, mentre – come già detto – sono restati Giuseppe Tomao, che ha votato per l’approvazione, mentre hanno votato no Pino Russo e Raffaele Chianese, quest’ultimo motivando che non è stato fatto abbastanza per l’adeguamento delle tariffe.
La tassa sull’occupazione del suolo pubblico è giunta in consiglio comunale con ben due pareri negativi dei funzionari comunali: quello del responsabile del servizio finanziario, Antonio Rasile, il quale aveva fatto presente il mancato incasso di 260mila euro dovuto alle numerose agevolazioni introdotte, un introito che quindi dovrà essere compensato con nuove entrate; e quello del responsabile dell’ufficio Tosap, Alessio Pimpinella, che ha ricordato che la legge nazionale prevede uno sconto massimo dell’80%, mentre l’amministrazione comunale ha previsto un ulteriore sconto del 25%.
Il consiglio comunale si è aperto con l’argomento tanto atteso del piano antenne. Erano presenti i tecnici della Polab, l’azienda di Pisa che ha redatto il documento, Alfio Turco e Matteo Citti, che lo hanno illustrato alla platea nel dettaglio. L’ingegnere Turco ha specificato che saranno aggiunti dei mini piani per ogni operatore telefonico, al fine di mettere in condizioni l’Ente nel rispondere adeguatamente ad ogni richiesta. Soddisfazione per tale risultato è stata espressa dai rappresentati di maggioranza e opposizione nei confronti della Polab e di questo piano, che finalmente dopo quasi un anno e varie vicissitudini è stato approvato all’unanimità.
L’altro argomento di grande interesse è stato quello dell’impianto di mitilicoltura, che figurava al sesto punto dell’ordine del giorno ed è stato spostato al secondo su richiesta del consigliere comunale del Partito Democratico Gerardo Stefanelli. Un tema molto sentito dalla cittadinanza, al punto che prima del consiglio comunale un gruppo di associazioni e comitati locali ha tenuto una manifestazione dimostrativa presso la scogliera di Monte d’Oro con striscioni e cartelli dal chiaro significato: “No alla mitilicoltura”. Gli stessi partecipanti hanno poi presenziato al consesso civico.
Ad illustrare l’argomento è stato l’assessore al demanio Vincenzo Fedele, il quale ha ribadito quanto già scritto nella delibera di giunta n. 212. Fedele ha sottolineato: “Non risulta alcuna istanza al Comune di Minturno ma solo alla Regione Lazio. Nel parere emesso dalla Capitaneria di Porto vengono espressi dubbi sul posizionamento che dovrebbe essere allontanato di un altro chilometro per problemi alla navigazione. In caso di ulteriori istanze, si dovranno tenere presenti anche le indagini della Commissione Ardizzone”.
Stefanelli ha rimarcato che vi sono ben tre comunicazioni del 15 aprile e del 22 luglio 2014, più un’altra di gennaio 2015 indirizzate al Comune di Minturno, delle quali però non si è saputo nulla. In una c’è la comunicazione della Capitaneria di Porto di Gaeta ed è stato scritto a mano un appunto al funzionario di fare una cartellina sull’argomento. “Segno che è qualcosa di importante”, ha sottolineato Stefanelli, che ha aggiunto: “Si tratta di tre comunicazioni su un argomento rilevante di cui nessuno ha saputo niente, né l’amministrazione né i consiglieri di maggioranza e opposizione. Ed è uscito fuori solo il 16 luglio. C’è un problema serio degli uffici, dove si perdono i documenti. Stando così le cose potrebbe esserci anche un altro carteggio su questo e chissà quali altri argomenti. Mi sarei aspettato dall’amministrazione l’acquisizione di tutta la documentazione dalla Regione. Il rischio concreto è che questo mega impianto venga installato. C’è uno studio ambientale e sulle correnti. Oggi il nostro golfo ha un carico eccessivo di sostanze organiche e insistono strutture come il pontile Eni, il porto di Gaeta, il porto turistico di Formia, impianti di itticoltura. È una situazione pesante alla quale non possiamo aggiungerci altro carico con un impianto del genere”. Stefanelli ha ribadito che si tratta di una battaglia politica che va oltre gli steccati politici e sulla quale bisogna essere tutti uniti. “Sono pronto anche a lasciare anche il PD se il partito non dovesse sostenere questa battaglia, viene prima il nostro territorio”, ha rimarcato.
L’esponente del Partito Democratico ha quindi proposto la votazione di una mozione attraverso la quale viene espresso il parere contrario a qualsiasi impianto di mitilicoltura e impegna il sindaco e la giunta a “reperire presso la Regione Lazio, Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale Caccia e Pesca, il fascicolo relativo all’istanza della Soc. Coop. La Marea, ed in particolar modo gli elaborati progettuali; rendere pubblico il progetto de quo per consentire ai consiglieri comunali e alla Comunità minturnese di avere informazioni più dettagliate e magari di poter dare anche dei contributi tecnico-scentifici; chiedere ai competenti Uffici della Regione Lazio il rispetto di quanto previsto dall’allegato III alla parte II, del D. lgs 152/2006, e quindi la convocazione immediata di una Conferenza dei Servizi per la valutazione complessiva del progetto che tenga conto di tutti gli impianti potenzialmente inquinanti, presenti ed attivi nel Golfo di Gaeta; attivarsi per creare una sinergia con gli altri Enti coinvolti, al fine di individuare tutte le motivazioni ostative al rilascio di tale autorizzazione, che possono essere sintetizzate in osservazioni da produrre durante il procedimento di valutazione di impatto ambientale e nelle conferenze dei servizi apposite (…); trasmettere la seguente deliberazione alla Presidente della Provincia di Latina, al Presidente ed all’Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, ai consiglieri regionali eletti nel territorio provinciale” (Scarica il documento).
La mozione è stata votata all’unanimità. Ci sono stati prima degli interventi da parte di alcuni esponenti della maggioranza. Maurizio Faticoni ha criticato l’operato della giunta: “Mi aspettavo di avere tutta la documentazione completa. Bisogna lavorare per un piano regolatore del golfo: non è possibile che arriva chiunque e può installare quello che vuole”. E poi al sindaco Paolo Graziano ha criticato di non essere stato presente al momento di una deliberazione così importante come quella dell’impianto di mitilicoltura. Mino Bembo ha dichiarato di condividere le perplessità di Stefanelli e ha aggiunto: “Qui c’è qualcuno che vuole dirci cosa fare sul nostro territorio e su questo dobbiamo essere compatti. Abbiamo un’area protetta che va preservata”. Elena Conte ha invece ribadito che “questo argomento deve andare tra la gente, bisogna organizzare una seduta pubblica e un comitato cittadino”. Infine, Raffaele Chianese ha proposto all’amministrazione comunale “di farsi affiancare da un società di consulenza specializzata perché questa è una vicenda intricatissima” e ha ribadito che “bisogna capire com’è che questa lettera sia sfuggita a tutti”, sottolineando che “le motivazioni contenute in delibera sono molto deboli”. Anche Mimma Nuzzo ha rimarcato la necessità di un affiancamento di un consulente proponendo il dott. Erminio Di Nora, quale esperto locale sul mondo della pesca.
Sono poi seguiti i punti sulla ricognizione delle strutture ricettive all’aria aperta esistenti nel Comune di Minturno, approvato all’unanimità, e la presa d’atto dei debiti fuori bilancio per tre sentenze del giudice di pace. Su questo argomento Stefanelli ha allegato una nota con la quale ha messo in guardia il consiglio comunale in quanto i debiti vanno riconosciuti dall’assise civica prima di essere pagati, non sono una presa d’atto.
Sono, infine, stati rinviati al consiglio comunale convocato per giovedì 30 luglio gli ultimi due punti all’odg, ovvero la mozione presentata da Stefanelli sull’utilizzo delle strutture sportive di proprietà comunale e le interrogazioni. Al prossimo consiglio andranno in approvazione anche il piano e il regolamento Tari.
Giuseppe Mallozzi
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