Formia – Un vasto incendio in via Redentore ha tenuto impegnata la squadra 5A dei vigili del fuoco di Gaeta per tutta la notte. Le Fiamme si sono sviluppate in località “Giardinetti” dove erano state installate anche alcune panchine. I pompieri le hanno tenute a bada tutta la notte in attesa dell’intervento congiunto di questa mattina dei volontari del ver di Formia affiancati dal corpo forestale e dai canadair. Solo in tarda mattinata le fiamme sono state spente e l’area bonificata.
Intanto il prefetto di Latina Pierluigi Faloni, facendo seguito alla richiesta del sindaco di Spigno Saturnia Salvatore Vento, ha convocato per domani mattina alle 8 i sindaci di Castelforte, Gaeta, Fondi, Formia, Lenola, Minturno, Monte San Biagio, Sperlonga, Spigno Saturnia, Santi cosma e Damiano ed i commissari dei comuni Terracina ed Itri, privi attualmente delle amministrazioni comunali “per l’esame – si legge nell’invito – delle problematiche connesse agli incendi verificatisi nel territorio provinciale ed in particolare nei comuni del Sud Pontino”.
Alla riunione è stata invitata anche la dottoressa Corona, responsabile dell’area promozione del parco regionale dei Monti Aurunci (facente funzioni del direttore Giuseppe Marzano) che attende importanti indicazioni per preservare il territorio di competenza, martoriato più volte in questi giorni. Alla stessa riunione Faloni ha invitato anche il direttore regionale della protezione civile di Roma, il comandante dei vigili del fuoco di Latina, il comandante provinciale del corpo forestale dello stato, il comandante della polizia provinciale di Latina, il responsabile della protezione civile pontina ed il responsabile Fo. Pi. Vol. di Aprilia.
Forze operative che si sono confrontate con il prefetto già ieri, al fine di raccogliere informazioni e sottoporre ai sindaci domani mattina una soluzione concreta. Dalla riunione è emerso che nel mese di luglio si sono registrati in provincia 766 eventi pirici, molti dei quali si sarebbero potuti evitare o quantomeno stroncare sul nascere con un sistema organizzato di vedette.
La rete, finanziata dalla Provincia, era presente sul territorio fino a due anni fa, con postazioni e macchine che facevano la “ronda”. In quel periodo gli inneschi hanno registrato livelli nettamente più bassi. Poi purtroppo i fondi per questo tipo di prevenzione sono terminati, lasciando il territorio completamente scoperto.