FORMIA – File interminabili, con attese fino addirittura a 45 minuti per ritirare le buste per l’organico. E’ l’esperienza che hanno vissuto i cittadini che si sono recati in questi giorni a Piazzetta delle Erbe a Formia.
Secondo il calendario emanato dalla “Formia Rifiuti Zero”, la distribuzione dei sacchetti biodegradabili per il conferimento del rifiuto organico è stata prevista in Piazzetta delle Erbe (deposito comunale piano terra) nei giorni 31 luglio e 1 agosto dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00. Due giorni in cui l’ufficio è stato letteralmente preso d’assalto dai cittadini per prelevare la quota di sacchetti relativa alla seconda semestralità dell’anno 2015. Il calendario prevede anche altre due giornate: Gianola (Parco De Curtis): 7 agosto, ore 9:00-12:00 e 16:00-18:00; Maranola (Delegazione comunale): 8 agosto, ore 9:00-12:00 e 16:00-18:00.
Ma a quanto pare due giorni non sono stati sufficienti per gestire il viavai di residenti e a quanto pare nemmeno la presenza di un solo sportello. Anche perché l’uso del sacchetto biodegradabile/compostabile è obbligatorio, per cui in tanti hanno pensato bene di accorrere all’ufficio di Piazzetta delle Erbe. Una errata previsione da parte della società pubblica “Formia Rifiuti Zero” nel gestire questa prima tornata di distribuzione.
Sul caso è intervenuto Salvatore Gentile, presidente dell’Associazione “L’Aquilone”, che scrive: “Ore 8,30: a Piazzetta dell’Erbe fila per ritirare le buste per l’organico. Noi cittadini siamo stanchi. Chiedo con amicizia all’assessore Marciano di agevolare il servizio e non creare ulteriori disagi”.
Anche un altro cittadino, Annibale Antonelli, lamenta la disorganizzazione, rivolgendosi all’amministrazione delegato della “Formia Rifiuti Zero”, Raphael Rossi: “Stamani mi sono recato a Piazzetta delle Erbe per ritirare quanto di mia competenza e ho trovato alle ore 8,30 una fila interminabile e 4 persone addette alla consegna. Dopo circa 45 minuti ho ritirato i sacchetti in questione, ma quello che mi ha colpito e stupito è stata la procedura. Un addetto controlla la lettera comunale della Tari 2015, il secondo timbra e firma, la terza fotografa la notifica in questione e la quarta consegna materialmente i sacchetti.
A questo punto le chiedo perché vengono fotografate le notifiche fatte dal comune quando, dopo il controllo effettuato, se si voleva conoscere il numero degli utenti serviti, sarebbe stato più semplice farlo attraverso il numero dei colli dei sacchetti presi in carico meno quelli rimasti si arrivava subito al dunque? Inoltre visto il dispendio di forze e di costo perché consegnarli solo per un trimestre e non per tutto il secondo semestre? Dal momento che un contribuente è scritto a ruolo, per voi non ha nessuna importanza l’eventuale pagamento anche se non verrà fatto in seguito, poiché sarà cura del Comune provvedere alla riscossione.
Cerchiamo di guardare in faccia alla realtà e fare due conti come lo facevano le nostre mamme nel dopo guerra, quando si guardava al risparmio e quando non eravamo ancora abituati ‘ai guadagni facili’. Se consideriamo il costo dei sacchetti, il costo della movimentazione ed l’allocazione degli stessi, il costo della distribuzione, sarebbe stato, secondo me, meglio ridurre il corrispettivo a favore dell’utenza lasciando ad ognuno di provvede personalmente. Le dico questo, poiché ultimamente gli esercizi commerciali sono obbligati a consegnare i sacchetti biodegradabili al 100% che ben si prestano all’uso”.
Da quanto si apprende, proprio per ovviare a tali disguidi, sembra che la società stia prendendo in considerazione l’idea di spedire direttamente a domicilio i sacchetti biodegradabili.
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