LENOLA – Dopo le grandi città, anche a Lenola, prenderà piede, o forse è più corretto dire terreno, il progetto degli orti sociali condivisi. Infatti, nell’ultima seduta tenutasi giovedì 30 luglio, il Consiglio comunale ha approvato con propria deliberazione e all’unanimità, la proposta sugli orti sociali.
L’idea del progetto, chiamato “OrtICare”, nasce per dare una risposta concreta alla necessità di produrre ortaggi freschi, per essere partecipi alle attività in modo conviviale, ma soprattutto per l’esigenza etica di ricreare un ecosistema che comprenda anche gli esseri umani come parte integrante del sistema stesso e non come entità superiore che lo stravolge.
Un progetto per valorizzare il valore ed il ruolo dell’agricoltura e nel nostro caso dell’agricoltura biologica e della biodiversità.
Per chi ancora non lo sapesse, un “orto sociale” è un appezzamento di terreno concesso in uso dal Comune ai cittadini che ne facciano richiesta, con gli obbiettivi di favorirne un utilizzo a carattere di autosostentamento e destinato, compatibilmente con le finalità sociali, educative, ricreative o terapeutiche, alla coltivazione di ortaggi, erbe aromatiche e fiori.
Il terreno destinato alla coltivazione di questi orti sociali ricadrà in una delle località a maggiore vocazione agricola ortiva di Lenola, vale a dire nella località del Pantano Lenolese. Non a caso è sempre nella stessa località che si svolge ormai da decenni l’importante Sagra dell’antica Mietitura e Trebbiatura del Pantano di Lenola.
Partecipare a questo progetto permetterà non solo di autoprodursi frutta e verdura, con vantaggi per la tavola e il portafoglio, ma anche di attivare scambi di saperi frutto di un’attività agricola sviluppata giorno dopo giorno.
Altri obiettivi saranno quelli di favorire l’impiego del tempo libero in attività che di socializzazione, creando momenti di incontro, di discussione, indispensabili per migliorare l’autorganizzazione delle persone.
Non dimentichiamoci però dell’azione di tutela e valorizzazione del patrimonio di biodiversità, enogastronimico, ambientale, culturale del territorio.
Qualcuno storcerà il naso dicendo: ma come a Lenola un paese di contadini andiamo a fare gli orti condivisi? Potrà anche sembrare strano ma anche se stiamo a Lenola, non tutti hanno un terreno idoneo allo scopo o quando ce l’hanno non sempre lo utilizzano dovendo affrontare spese, per le recinzioni per la fauna selvatica o gli impianti per l’irrigazione, per metterlo in produzione.
Per aderire al progetto ed avere assegnato il proprio orto bisognerà fare domanda al Comune quando, tra qualche mese, pubblicherà il bando.
Ovviamente per la buona riuscita il Comune coinvolgerà dei partner, sia tra gli enti istituzionali che di altri soggetti. A partire dalla Regione Lazio Assessorati Agricoltura e Sociale, i Parchi naturali e naturalmente la Scuola.
Cosi come verranno coinvolti i Centri Anziani per un lavoro di supporto ed accompagnamento e trasferimento know-how delle pratiche agricole e delle ricette tradizionali di una volta.