CASSINO – “Tornano a calcare le tavole del palcoscenico del Teatro Romano, dopo tanti anni, gli MBL in un concerto che rappresenta anche l’occasione per presentare il loro ultimo lavoro discografico”. Così l’assessore alla cultura Danilo Grossi ha esordito per presentare il concerto che si terrà a Cassino venerdì 7 agosto alle 21.
“Questo gruppo folk, nato nel 2000 da un progetto del musicista Benedetto Vecchio, presenta nella nostra città il nuovo disco ‘Tarantella ribelle’, a distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro, ‘Terra di fuoco’, che ha riscosso un grandissimo successo. Si tratta di undici tracce che raccontano il disagio che i giovani provano in questi tempi, soprattutto nell’inserimento del mondo del lavoro.
I Musicisti del Basso Lazio sono una realtà preziosa per la nostra terra, perché sono impegnati nella ricerca storica e folclorica nel campo della musica e della danza, offrono spettacoli energici ed emozionanti. Non è un dettaglio trascurabile l’interesse nel costruire un dialogo con i giovani, ai quali si avvicinano con ritmi spontanei e coinvolgenti, veicolo efficacissimo per trasmettere messaggi di grande attualità che vanno incontro alle esigenze e alle realtà dei ragazzi che vivono questo particolare momento storico.
Tradizione, entusiasmo, storia, attualità sono le carte vincenti degli MBL che hanno un grande merito nel panorama musicale attuale: esportare le nostre radici, la nostra cultura e le nostre tradizioni sfruttando le nostre esperienze folcloriche in modo ineguagliabile. Non solo, il concerto degli MBL sarà anche il primo dei due appuntamenti, l’altro è il Conte Tacchia in programma per lunedì 10 agosto, durante i quali verranno ospitati i detenuti del carcere di Cassino.
Un’iniziativa che parte dagli ottimi rapporti di collaborazione che ci sono con la Casa Circondariale di Cassino attraverso la quale si vanno a premiare i detenuti con la migliore condotta. Da tempo esiste tra il carcere di Cassino ed il Comune un protocollo di intesa che vede i detenuti svolgere lavori socialmente utili all’interno della città. Un progetto che ha l’obiettivo di valorizzare le risorse presenti all’interno di un carcere, che, secondo i dettami costituzionali della finalità non solo afflittiva ma anche e soprattutto rieducativa della pena, deve essere visto soprattutto come un luogo dove il personale e gli educatori sono impegnati a favore di un percorso risocializzante che porti i detenuti a tornare in libertà come cittadini perfettamente integrati nella società.
Un progetto che si inserisce sulla scia di varie iniziative che favoriscono l’inclusione nella società di coloro che vivono una condizione di ristrettezza della propria libertà. Quasi sempre in carcere emergono storie e vite di persone che hanno una trascorso di sofferenze e la possibilità di vivere queste due serate vuole essere un piccolo contributo a quei detenuti che dimostrano quotidianamente di voler cambiare una volta scontata la pena”.