Formia / Villa di Mamurra, straordinaria lezione di Salvatore Ciccone

FORMIA – È considerato unanimemente il massimo esperto di archeologia formiana. Su sue indicazioni fu ritrovata una statua comunemente classificata come “Tulliola”, accanto alla presunta tomba, oggi diruta, della figlia prediletta dell’oratore romano Marco Tullio Cicerone. Salvatore Ciccone ha tenuto nei giorni scorsi una straordinaria lezione sulla villa del cavaliere Mamurra (ubicata nell’area protetta di Gianola e Monte di Scauri, all’interno del parco Riviera d’Ulisse), in occasione dell’inaugurazione dell’imperdibile mostra “I volti svelati”. In anteprima sono state illustrate le fasi dei lavori di recupero della villa e del ritrovamento dei frammenti di sei volti scolpiti e ricomposti che saranno esposti da settembre insieme ad altro materiale nel museo archeologico nazionale di Formia, in una stanza dedicata interamente ai ritrovamenti di Gianola.

Ciccone che ha curato personalmente il progetto finanziato dalla Regione Lazio con fondi Por Fesr in tandem con l’architetto Giovannone, ha illustrato alcune caratteristiche della villa “costiera”, risalente al 50 a.c. e ritenuta a ragione “antesignana” delle grandi strutture architettoniche del secondo secolo dopo cristo come villa Adriana a Tivoli.

La villa di Mamurra si estendeva su nove ettari e tre livelli. Il restauro attualmente è eseguito sul solo lato di Nord Ovest dell’edificio ottagonale, che costituisce il livello più alto dei tre. L’intera struttura, insieme alla parte rimanente della villa, ha subito un primo crollo in epoca medioevale, attribuibile a dissesto idrogeologico. Purtroppo all’evento che ha cambiato non solo la conformazione collinare dei luoghi ma ha anche inaridito la sorgente carsica che alimentava l’intera villa, durante la seconda guerra mondiale uno scellerato bombardamento completò l’opera distruzione dell’intero complesso. Massacrando l’edifico ottagono in imponenti blocchi pesanti fino a 70 tonnellate. Secondo le previsioni la prima tranche dei lavori termineranno entro due mesi mentre la l’apertura al pubblico è prevista per inizio 2016.

C’era poi un secondo livello, adibito perlopiù a servizi (rimane ad esempio la cisterna maggiore dove è in corso di svolgimento la mostra) ed il livello inferiore, quello concretamente destinato ad abitazione. Nel corso dello spostamento dei mezzi di lavoro del cantiere, è stato scoperto un cunicolo segreto che collegava i due livelli superiori, dove sono stati ritrovati i frammenti ricomposti in sei volti dall’istituto di restauro San Michele di Roma insieme ad altri altorilievi. Opere databili tra il terzo ed il quarto secolo Dopo Cristo, a testimonianza che nella villa era abitata da figure di primissimo piano.

Una ricostruzione irripetibile quella dello studioso Salvatore Ciccone, giocata sempre sul filo della curiosità suscitata nell’uditorio in maniera semplice e con risposte documentatissime. Due i nutriti gruppi che hanno avuto il privilegio di assistere al tour esplicativo. Tra i visitatori, a rappresentare il comune di Formia, il consigliere Pietro Filosa.

Salvatore Ciccone
Grotta Janara e cisterna 36 colonne
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