MINTURNO – Si è dimesso il sindaco Paolo Graziano. E’ accaduto oggi, intorno alle 13, quando ha protocollato ufficialmente la lettera indirizzata al Prefetto di Latina, Pierluigi Faloni, in cui dice espressamente che tale decisione è irrevocabile. Nel documento è scritto per motivi strettamente personali.
Ma è molto probabile che ci siano sotto anche motivi politici, in primis una maggioranza litigiosa, ormai arrivata al suo capolinea. Troppe defezioni anche in vista di un bilancio pieno di criticità, definito dal Collegio dei Revisori dei Conti “non attendibile”, e per questo difficile da approvare in una condizione di estrema spaccatura. Molti i consiglieri comunali perplessi sull’approvazione.
E forse questi motivi hanno spinto il primo cittadino a gettare la spugna. Troppi problemi da affrontare senza avere la forza di una maggioranza forte e unita a supporto.
Il sindaco Graziano ha ora 20 giorni per ritrattare le proprie dimissioni. Una mossa che potrebbe servire per mettere pressione ai consiglieri di maggioranza e richiamarli agli ordini di scuderia, al fine di far approvare il bilancio di previsione 2015.
E’ stata convocata d’urgenza anche la conferenza dei capigruppo per il 13 agosto alle ore 15 per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che come è noto ammontano a un milione e mezzo di euro. Un altro scoglio che compromette gli equilibri di bilancio, come scritto dagli stessi revisori dei conti.
Intanto, oggi pomeriggio si è tenuta una riunione di maggioranza, convocata in tutta fretta, alla quale il sindaco Graziano era assente. I vari consiglieri hanno discusso sulle dimissioni giunte all’improvviso, come “un fulmine a ciel sereno” hanno commentato i più, e la votazione del 17 agosto sul bilancio di previsione. In molti hanno criticato la scelta del sindaco di non aver condiviso con la maggioranza una decisione così importante e anzi tutti hanno dovuto apprendere la notizia dalla stampa.
Graziano ha fatto sapere ai suoi che non andrà in consiglio comunale e sarà sostituito dall’assessore al bilancio Gianfranco Colacicco, in qualità di vicesindaco, che però non avrà potere di voto. Per questo serviranno 9 consiglieri per approvare il bilancio. E questo sarà uno scoglio molto duro da superare, anche perché durante la riunione in molti hanno espresso le proprie perplessità. Americo Zasa e Francesco Sparagna hanno già annunciato che non si presenteranno all’assise civica; Mario Cardillo ha criticato l’assenza del sindaco al prossimo consiglio e per questo, con ogni probabilità, sarà assente anche lui; titubanze in merito ai conti sono state espresse anche da parte di Elena Conte e addirittura del presidente del consiglio comunale Gianni Izzo. Se davvero saranno confermate tutte queste defezioni il bilancio di previsione non sarà approvato.
Inoltre, è emersa la volontà di qualcuno di firmare le dimissioni in massa dei consiglieri di maggioranza. Insomma, una situazione davvero drammatica per l’amministrazione comunale, che a quanto pare ha ormai i giorni contati.
Potrebbe quindi chiudersi qui, al suo terzo anno, la terza amministrazione guidata dal sindaco Paolo Graziano. Il primo cittadino, oggi 67enne, vinse le elezioni nel ballottaggio del 2012. Era alla testa di sole tre liste: Lista Graziano Sindaco, Lista Galasso e Partito Socialista. Superò lo sfidante Gerardo Stefanelli con il 53,56% delle preferenze, pari a 6.283 voti.
Giuseppe Mallozzi