FORMIA – “Il recente intervento, via facebook, dell’ex-assessore all’urbanistica Giuseppe Masiello, esponente di primo piano del partito democratico di Formia, è un condensato di durissime accuse alla prima giunta di centro-destra-sinistra del sindaco e amico di partito Bartolomeo; nonché alla macchina amministrativa impostata per assolvere interessi più personali che collettivi”. Lo dichiara il Circolo “Enzo Simeone” del partito della Rifondazione Comunista di Formia.
“Diciamolo subito – continua la nota – il ‘j’accuse’ di Masiello, addirittura un autodenuncia, non sorprende per niente, anzi conferma quanto più volte detto e ridetto sul come l’attuale maggioranza ha conquistato il potere e quali siano i punti su cui si regge: 1) apparato amministrativo, 2) contributi, 3) debiti extrabilancio, 4) gestioni interessi cittadini. Tuttavia il fatto che un’ex assessore aggredisca con tale veemenza il principio di LEGALITA’e TRASPARENZA non può restare senza risposta, pena, se ancora occorre, la conferma dei gravi fatti denunciati.
Dello sfogo dell’ei fu assessore preme sottolineare alcuni gravi fatti di cui attendiamo risposta: 1) la mancata approvazione, contra legem (n°33/13), del regolamento delle associazioni e dei criteri per l’assegnazione dei contributi; quindi l’impiego di “bandi di facciata” che, nell’arco di oltre 2 anni, hanno permesso di dare centinaia di migliaia di euro, anche ad associazioni di dubbia provenienza (di cui il nostro naturalmente tace i nomi) senza sapere se ci sia stata preventiva verifica di bilancio. 2) Il trucco nascosto dietro lo slogan del sindaco “CONSUMO SUOLOZERO”, dietro cui si nascondono “interventi diciamo edilizi massivi ed insopportabili per la città con addirittura “premi volumetrici” ai privati investitori, a fronte di non si sa quale interesse pubblico”. 3) L’approvazione del bilancio, e la pratica dei debiti extra bilancio, a cui è chiamato a rispondere il segretario locale del PD (della serie quando il pesce puzza dalla capa) 4) La gestione allegra delle opere pubbliche da cui emergono transazioni vantaggiose per imprese che hanno realizzato lavori non a regola d’arte (vedi scuola di Penitro), oppure doppio incarico, impegno di spesa e costi, per il progetto della Cisterna Borbonica.
Per il resto “Nessuna Novità!” L’uso di fondi pubblici per finanziare associazioni ed alimentare la rete di clientele, che premia gli amici degli amici e rende alle elezioni, è un modus operandi noto per le amministrazioni Bartolomeo e Forte. Dunque il caso che la guida politica di due settori, (cultura e urbanistica), e quella tecnica di altri due (urbanistica e lavori pubblici) dopo il rimpasto ed il riordino siano nelle mani del sindaco non è un caso ma la conferma della volontà che il comune è nelle mani di una ristretta oligarchia con cui tutti dovranno trattare caso per caso.
La relazione del 31 marzo 2014 della Dott.sa Lecora, segretaria comunale a Formia fino al 2014, sul controllo di regolarità amministrativa fino al secondo semestre 2013, lo diceva chiaramente che negli «atti controllati, numero 71 sul totale di quelli assunti, numero 702, pari la 10,11%» sono emerse «irregolarità che si possono imputare al mancato rispetto della normativa o ad interpretazioni differenziate delle norme sia sul piano amministrativo che su quello contabile». Oppure di “violazioni riguardanti gli affidamenti, spesso riconosciuti direttamente, pur senza presentare i parametri propri alla legittimazione di un affidamento diretto, appunto. Irregolarità al codice degli appalti, sulle procedure aperte, ma anche dal punto di vista contabile relativamente agli impegni di spesa riportati in maniera lacunosa o scorretta”, come riferito al tempo dai giornali. Ora un assessore di quella giunta ci dice le possibili ragioni dell’irregolarità di quegli atti.
Ma al peggio non c’è mai fine! Infatti sembra che le pratiche criticate da ex-segretari e ex-assessori continuino a tutt’oggi. O forse no? Ad esempio sarebbe interessante sapere come ha fatto una cooperativa, creata quattro mesi prima, ad aggiudicarsi la gestione di un bene comunale per fini commerciali. Non è il caso che qualcuno dal palazzo interrompa il silenzio di questa calura estiva per spiegare cosa accade? Forse potrebbe aiutarci proprio l’ex-assessore Masiello, che certe dinamiche le conosce dall’interno.
Certo è che quando qualcuno dalla giunta o dalla maggioranza verrà a parlare alla città di Trasparenza, non potrà sfuggire ad una risata di scherno soprattutto da parte di chi invece la sempre reclamata, anche quando non era di moda farlo”.