MINTURNO – Non tornerà sui suoi passi, almeno questa sembra la sua decisione. Il sindaco Paolo Graziano si è trincerato dietro il silenzio. Una scelta sofferta la sua, dovuta ad una maggioranza ormai non più gestibile. Dopo tre anni di tirate di giacchetta, ha deciso di dire basta.
“Voglio dedicarmi agli affetti familiari, ai quali ho sottratto fin troppo tempo”, si limita a dire. Vuole fare il nonno a tempo pieno, almeno questa è la sensazione che traspare.
E’ stanco Graziano, stanco dei litigi dei consiglieri comunali, stanco dei continui attacchi, stanco di non poter amministrare il Comune di Minturno con la serenità del passato. Già, perché quel passato è andato. Non ci sono più gli stessi soldi in cassa come nel 1995, sono cambiate le normative, c’è da combattere con il patto di stabilità. E ora, come se non bastasse, arriva anche un bilancio che i revisori dei conti hanno dichiarato come “non attendibile”.
“Non torno indietro, non farò come successo a Latina con il sindaco Giovanni Di Giorgi”, si limita a dire. Nel capoluogo accadde questo: il primo cittadino per richiamare all’ordine si dimise salvo ritirare le dimissioni poco dopo. Solo che poi fu sfiduciato pochi mesi dopo.
Da come parla Graziano, sembra quindi che non si trattino di dimissioni “strategiche” tese a ricompattare il gruppo di consiglieri. Ragioni “strettamente personali”, insomma.
C’è da dire che il 17 sarà il vero banco di prova di tutto: da una parte i consiglieri comunali che in queste ore stanno cercando di convincere i più titubanti per avere i numeri al fine di approvare il bilancio di previsione 2015; dall’altra il sindaco Graziano che potrebbe ripensarci se lo scoglio del bilancio sarà superato.
Intanto, l’ordine del giorno del consiglio del 17 agosto è stato integrato: si discuterà in aula anche delle dimissioni del sindaco. A Minturno sono tutti ancora frastornati, tra chi esulta per il ritorno alle elezioni comunale e chi invece è preoccupato per il ritorno del commissario prefettizio.
In questi 20 giorni seguirà l’amministrazione ordinaria da parte del vicesindaco Gianfranco Colacicco. Il conto alla rovescia è cominciato.
Giuseppe Mallozzi