MARANOLA – Ad un anno dalla terza edizione del festival, e aspettando la IV edizione, Seminaria sceglie di realizzare un intervento di arte relazionale portando l’artista Daniele Villa in residenza a Maranola e lasciando che dal confronto tra quest’ultimo, il paese e gli abitanti, scaturisca un progetto d’arte partecipata.
Dopo settimane di presentazioni, incontri e chiacchierate, dopo aver respirato l’atmosfera maranolese ed essere stato stretto dall’abbraccio della comunità, Daniele Villa si è fatto attivatore e interprete del tessuto sociale del paese e ha così elaborato il progetto Unisono, ovvero un concerto sperimentale, cantato dagli abitanti di Maranola, che cercheranno di ‘accordarsi’ contemporaneamente sulle stesse note da un vicolo all’altro, dislocati negli angoli e nei cortili di tutto il borgo.
Un concerto diffuso che riecheggerà in ogni strada attraverso un “passaparola” che cingerà i visitatori nelle maglie calorose di un canto corale e gli abitanti nei battiti di un cuore unico, in un unisono che potrà essere paradossalmente discordante, a volte non armonioso, a volte struggente, a volte accordatissimo – ma che non rinuncerà alla sfida del sentirsi comunità.
Unisono è un’opera aperta, che potrà essere partecipata da chiunque voglia cantare o suonare, scendere nei vicoli o rimanere affacciato dalla propria finestra: musicisti e cantanti ma anche chi semplicemente vuole aggiungere la propria voce. Fili sonori invisibili metteranno in collegamento tutti i punti di Maranola, cassa di risonanza di un coro fatto dagli abitanti stessi; l’opera d’arte è immateriale, slegata dal valore di un oggetto fisico, è “fatta della stessa materia degli scambi sociali” e qui si esaurisce in uno “stato d’incontro”, un momento di vita quotidiana costruito con e per la collettività.
“L’arte – scrive Nicolas Bourriaud in Estetica Relazionale – non cerca più di figurare utopie, ma di costruire spazi concreti.” e così Unisono cerca di inventare relazioni possibili e nuove forme di scambio, per una elaborazione collettiva del senso e per abitare un mondo comune; un gesto consueto ed elementare come il canto di canzoni tradizionali diventa arte, mentre l’atto creativo sconfina nel flusso della vita quotidiana.
“Oggi sembra più urgente inventare relazioni possibili con i propri vicini che scommettere sul domani. È tutto qui, eppure è qualcosa di enorme.” (Bourriaud) Con Unisono, Seminaria vuole riaffermare l’apertura del suo progetto curatoriale, dove gli artisti sono invitati a lavorare con un approccio flessibile e permeabile al contesto in cui si inseriscono e dove gli abitanti vengono coinvolti a monte, durante e a valle della produzione dell’opera d’arte.
L’evento, che si terrà sabato 29 agosto, sarà l’occasione per presentare alle 19.00 il catalogo Seminaria 2014 e i video correlati, un modo per ricordare e contemporaneamente guardare al futuro, verso l’edizione di Seminaria 2016. Dalle 20.00 alle 21.00 si potrà ascoltare e partecipare alla performance Unisono.
Daniele Villa (Roma, 1973) è un artista visivo che intreccia linguaggi ed esperienze di diversa natura. Formatosi in ambito cinematografico, filmaker e curatore di libri sul cinema per le case editrici Ubulibri e Faber and Faber (UK), il territorio in cui opera principalmente è quello del collage e dell’assemblaggio, tra memorie reali e visioni acquisite. La performance Synchronotopy – live collage show, concepita nel 2012 con il musicista serbo Aleksandar Caric Zar e realizzata sinora in Italia, Serbia e Portogallo, rappresenta il punto di incontro tra i differenti ambiti della sua ricerca artistica, coniugando la dimensione intima del collage con quella collettiva della proiezione cinematografica.
Seguono la performance In Cage (a cura di Expanded View, Macro Testaccio, Roma, 2012) – in collaborazione con i musicisti Aleksandar Caric Zar e Luca Venitucci – e il progetto Sonagli – gioiosa invasione musicale (a cura di Valentina Fiore, Q44, Roma, 2014), performance partecipata che coinvolge un intero quartiere romano, il Quadraro Vecchio, e i suoi abitanti. Tra le mostre personali e collettive più recenti si segnalano: Da grande sarò morto (personale a cura di Guillame Von Holden, Zelle Arte Contemporanea, Palermo, 2011); The Impossible Heap (a cura di Audrey Yeo, Galerie 8, Londra, 2012); Tufffo (a cura di ARIA Magazine, Torre di Mola, Formia, 2013); Scrapbook (a cura di Sergio Zavattieri, Kir Royal Gallery, Valencia, 2013); Baculus, (a cura di Emanuele De Donno, Gianluca Marziani, Franco Troiani, Palazzo Collicola Arti Visive, Spoleto, 2014); Naked Lights – performance dal palco e autocombustioni (a cura di P.L.M. Pacentini e Ludovica Palmieri, Teatro Tor di Nona, Roma, 2015).
Nel 2012 riceve il Premio Retina per le Arti Visive.
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