LATINA – La medaglia non è arrivata ai Mondiali juniores di nuoto per la giovane fuoriclasse di Latina Rachele Ceracchi, ma le sue due ultime prestazioni regalate nella piscina dell’Aquatic Center di Singapore confermano che il talento c’è e si vede soprattutto in prospettiva futura.
Il quinto posto nella sua prova più attesa, i 200 stile libero (si presentava alla vigilia con l’ottavo tempo nella starting list con 2’00”59), è la dimostrazione di una crescita tecnica importante di una tra le interpreti più forti della specialità internazionale e considerata l’erede designata in vasca di Federica Pellegrini. Il tempo in finale di 2’01”09 (58”58 il passaggio sui 100 a metà gara) non le è bastato per agguantare il sogno di salire sul podio: il titolo iridato se lo è aggiudicato con un pizzico di sorpresa la canadese Taylor Ruck con 1’57”87 (record dei campionati) precedendo la russa Arina Openysheva (1’58”28) e l’americana Hannah Cox (1’59”28).
Davanti all’atleta pontina anche la giapponese Sachi Mochida con 1’59”39. Un quartetto difficile da battere anche per la Ceracchi, considerando che per andare a medaglia si doveva scendere sotto i due minuti. Meglio la portacolori del Circolo Canottieri Aniene nelle qualificazioni, in cui aveva nuotato in 2’00”77 (mancando per soli 18 centesimi il suo personale) e staccando il pass alla final eight con il quarto tempo assoluto.
Le fatiche iridate della 16enne atleta di Latina si sono completate nella staffetta 4×100 mista con il 6° posto: il quartetto composto da Martina Rossi, Giulia Verona, Aurora Petronio e dalla Ceracchi ha terminato in 4’08”34, staccata di cinque secondi dal bronzo delle giapponesi. Il Mondiale nel sud-est asiatico si è archiviato quindi con il 5° posto nella 4×200 stile libero, un doppio sesto nella 4×100 stile libero mixed (uomini+femmine) e nella 4×100 mista, mentre nell’individuale si è classificata 5^ sui 200, 17^ sui 50 fallendo l’ingresso in semifinale per due centesimi e 21^ sui 100 sl.
“E’ stato un bilancio molto positivo in particolare sui 200, in cui Rachele è riuscita a realizzare un crono di livello nelle qualifiche, ma sapevamo che la concorrenza era elevata – commenta il 43enne tecnico romano dell’Aniene Gianluca Belfiore – Nell’ultima staffetta ha dato fondo a tutte le energie rimaste, ma dopo sei giorni intensi tra batterie e finali ha pagato la stanchezza”.