SPERLONGA – Stava passeggiando in acqua, a circa tre metri dalla battigia, quando Franco Lago, 70enne altoatesino da anni residente a Lenola, è stato colto da infarto e morto quasi subito. Accorsa anche l’eliambulanza, ma inutilmente, al suo arrivo ormai non c’era più nulla da fare. Sul posto si stanno recando anche i Carabinieri della locale stazione e la Guardia Costiera.
Franco Lago, sindacalista nazionale UIL, stretto collaboratore di Luigi Angeletti, era sceso da Lenola, dove viveva da poco più di venti anni, nei pressi dell’ex santuario della Madonna del Colle, oggi elevata al rango di basilica, per godersi il tepore di una bella giornata al mare di Sperlonga. Purtroppo un arresto cardiocircolatorio lo ha stroncato mentre passeggiava in acqua a soli tre metri dalla battigia nel primo pomeriggio.
Inutili i pur tempestivi soccorsi prestati dagli operatori della cooperativa “Emarilù” che garantivano il servizio anche nella propaggine ovest del litorale di Sperlonga, ai confini con quello di Fondi, in località Lago Lungo. Non appena lo hanno visto accasciarsi al suolo all’improvviso, con l’acqua che gli arrivava appena ai polpacci, si sono precipitati i bagnini Francesco Faiola e la collega Giorgia Sciuto, raggiunti in breve tempo dal responsabile tecnico Federico Virgilio, dal collega Giancarlo Fiorini e, alla fine, anche dal presidente della coop. Emarilù Marcello Masci.
Ma, nonostante i 40 minuti di defibrillazione tentata con ogni mezzo dai bagnini, prima, e dal personale medico e paramedico del 118 accorso sul posto, con un’ambulanza, l’auto medica e l’elicottero dopo, l’uomo, alla fine non ce l’ha fatta. Composta e svolta con grande tatto la comunicazione, da parte del medico del 118 e del capobagnini, Federico Virgilio, alla moglie, Emma Baungartner, figlia di un giudice e di Maria, la prima sorella del senatore Pietro Ingrao. Anche la vittima dell’infarto, 72enne, era di origine altoatesina.
Lunga e prestigiosa la sua attività da sindacalista iniziata dopo il brillante conseguimento della laurea. I due vivevano a Roma e rientravano a Lenola per le ferie estive dove era stato raggiunto qualche volta anche dallo stesso Angeletti, solito, come era, a consultarsi, con il poveretto deceduto, ogni volta che bisognava prendere decisioni di un certo peso. La salma, recuperata dalla “antica impesa Salemme” di Gaeta, è stata trasportata presso il cimitero di Sperlonga a disposizione della famiglia, prima della tumulazione, successiva al rito esequiale, che avverrà nel cimitero di Lenola.
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