MINTURNO – “L’unica cosa buona che l’Amministrazione Graziano poteva fare finalmente è stata fatta: rassegnare le dimissioni. Chiediamo all’ormai ex Sindaco di non recare offesa all’intelligenza dei cittadini di Minturno adducendo motivi personali e di chiarire le vere cause, tutte politiche, delle dimissioni”. Lo dichiara in una nota il Circolo “Antonio Gramsci” di Sinistra Ecologia Libertà di Minturno.
“Si apre la campagna elettorale – prosegue la nota – in uno scenario molto preoccupante: le classi dirigenti che si sono succedute alla guida del nostro comune lo hanno ridotto ad un pantano economico-sociale e ad un deserto culturale. L’elemento distintivo e di continuità é la voracità predatoria con cui é stato rapinato il territorio e l’anteposizione di interessi personali o di bottega rispetto al bene pubblico. Il risultato é che siamo ad un passo dal declino irreversibile.
Se vogliamo invertire questa pericolosa deriva ripartendo dalle potenzialità che nonostante tutto conserviamo, si impone una svolta radicale ed inequivocabile.
È necessario costruire un fronte, il più ampio possibile, di forze politiche, associazioni di categorie produttive, della società civile e soprattutto di un patto con i cittadini per la stesura di un programma partecipato e condiviso che metta al centro dell’azione amministrativa il bene comune. A questo stiamo lavorando e lavoreremo nel prossimo futuro. A chi tenta di invischiarci nel giochino del toto-candidato rispondiamo che per noi il nome del candidato é l’ultimo dei problemi: programma e discontinuità sono le priorità anche se abbiamo persone di alto profilo e di chiare competenze da mettere a disposizione.
Certo é bene chiarire che, pur nel rispetto di tutti e cercando il confronto con tutti, non accetteremo imposizioni da nessuno scranno perché, come abbiamo più volte ribadito, le biografie sono importanti: non appoggeremo chi ha fatto nel passato recentissimo e ancora fa nel presente il soldatino del potente di turno per ottenere benefici personali, chi ha usato questo territorio come moneta di scambio al mercato della mala politica, chi essendo il frutto malato delle cattive politiche che ci hanno ridotto alla condizione in cui siamo, é invischiato nella rete di ricatti ed accordi che paralizzano ogni possibilità di cambiamento.
Speriamo anche che non ci si venga a parlare di quella farsa senza regole cui sono state ridotte le primarie: terreno non di confronto di idee, ma di scontro tra potentati di correnti e signori delle tessere.
Per ognuna delle criticità che riteniamo prioritarie per il nostro territorio – lavoro, ambiente, commercio, legalità, cultura, ecc, – organizzeremo incontri e confronti pubblici dove metteremo a disposizione le nostre idee e proposte provando a costruire un percorso all’interno del quale maturi la stesura di un programma di governo condiviso e dove si possano anche selezionare le migliori candidature”.