Lenola / Biblioteca comunale, il gruppo di maggioranza fa chiarezza

BIBLIOTECA COMUNALE: UN BOCCONE AMARO CHE LA MINORANZA NON RIESCE A MANDARE GIU’

LENOLA – “Nei giorni scorsi è stata montata una feroce polemica sulla situazione dello stabile della biblioteca comunale da parte dei vecchi amministratori secondo i quali l’attuale amministrazione non starebbe dando seguito ad un finanziamento da loro ottenuto per il rifacimento del Cinema Lilla e della stessa biblioteca comunale. Vediamo allora di chiarire come stanno effettivamente le cose”. lo dichiara il Gruppo di Maggioranza “Lenola Rinasce”.

“Nel 2010 – si legge nella nota – per la precisione nel bollettino regionale del 7.4.2010, la Regione da’ comunicazione al Comune di Lenola, amministrato dalla Giunta di Gianbattista De Filippis, di un finanziamento di 567.500 euro per il rifacimento degli immobili di cui sopra a cui bisognava aggiungere la quota comunale di circa 130.000 euro per un totale di 700.000 euro.

Passano dei mesi e la Regione resta in attesa della adesione del Comune al finanziamento da loro stessi richiesto, per dare inizio alla erogazione dei fondi. Ma alla Regione non arriva né l’adesione né alcuna comunicazione, tanto è vero che gli uffici regionali convocano il Comune ad una riunione nel mese di Gennaio 2011, per capire cosa fare del finanziamento.

I nostri amministratori di allora, tanto bravi, sono costretti ad inventarsi la scusante di aver perso le lettere di sollecito della Regione e pertanto di non aver ancora risposto ma che nel giro di massimo 30 giorni regoleranno il tutto, anche ammettendo che non hanno i soldi in bilancio per garantire il contributo del comune alla realizzazione dell’opera. Tutto ciò è contenuto nella lettera che il Comune ha inviato alla Regione Lazio in data 11.3.2011, prot.693. Chi vuole la può leggere.

I 30 giorni si trasformano in mesi senza peraltro che i nostri bravi amministratori di allora muovano un dito!

Nel 2012, esattamente nel bollettino della Regione Lazio del 29.11.2012, la Regione Lazio riammette il finanziamento per 439.812 euro. Ma anche questa volta ai vecchi amministrato non gliene frega niente e nulla fanno per far attivare il finanziamento al Comune.

Nel 2013 con la nuova amministrazione è stato ripreso quel progetto: ci siamo presentati in Regione chiedendo scusa per la negligenza dei vecchi amministratori e soprattutto implorando la riammissione del vecchio finanziamento ormai scaduto.

La Regione Lazio ci comunica che il finanziamento viene riattivato per l’importo di 439.812 euro e subito il 23.6.2014 il Sindaco Antogiovanni procede alla accettazione del finanziamento che viene impegnato nel bilancio della Regione nel mese di ottobre 2014 e la quota comunale viene immediatamente impegnata nel nostro bilancio 2014, per circa 100.000 euro.

Questa è la storia del finanziamento della biblioteca. Un finanziamento perduto per l’incapacità ed il menefreghismo dei vecchi amministratori e ripreso per i capelli lo scorso anno. Con una perdita per il Comune di circa 150.000 euro! D’altra parte come potevano amministrare se avevano, in questo settore, un assessore fantasma?

Ora siamo in attesa nelle prossime settimane del deposito del progetto esecutivo da parte del tecnico incaricato per poter procedere alla gara e quindi all’inizio dei lavori non appena la Regione ci accrediterà il primo 10% del finanziamento.

In questa condizione quale amministratore serio avrebbe pensato di spendere dei soldi per riammodernare lo stabile? Il bagno è inagibile già due anni prima che i vecchi amministratori se ne andassero. Se ne accorgono solo ora? Alcune stanze della biblioteca da sempre sono state utilizzate da magazzino. Se ne accorgono solo ora? La sala per le riunioni e l’utilizzo degli spazi comuni è ed è sempre stata agibile ed in buono stato.

A proposito, come sono entrati visto che in Comune non è presente nessuna richiesta di utilizzo della sala? Se poi si fotografano i buchi del soffitto utilizzati per i “saggi” per il rifacimento del tetto allora siamo allo squallido tentativo di imbrogliare la gente. Ma in questo sono maestri, lo dobbiamo ammettere”.

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