Gaeta / Porto Sicuro, dissequestrati immobili e conti correnti

GAETA – Rientra in possesso di immobili e conti correnti l’Interminal, società di movimentazione portuale che fa riferimento all’imprenditore Nicola Di Sarno. Su istanza degli avvocati Vincenzo Macari ed Alfredo Zaza D’Aulisio il tribunale per le misure reali di Frosinone ha deciso di dissequestrare patrimoni per 1 milioni di euro. I sigilli nei confronti dei rappresentanti delle ditte Interminal, Ela e Di Grandi erano stati apposti il 7 agosto 2015, quando i guardiacoste del comandante del compartimento marittimo di Gaeta Cosimo Nicastro si presentarono nelle sedi dell’autorità portuale di Gaeta e dell’Interminal. Al termine delle perquisizioni furono acquisiti diversi elementi definiti dal procuratore capo della repubblica Paolo Auriemma “molto interessanti” e sequestrati a Gaeta, in base alla legge sulla responsabilità d’impresa, beni e conti correnti per 600.000 euro. L’indagine “Porto Sicuro”, condotta dal pm Alfredo Mattei ha preso avvio dal sequestro di 4.500 tonnellate di rifiuti ferrosi in porto. Materie prime secondarie, per l’azienda di Gaeta, rifiuti ferrosi invece per la capitaneria di porto e la procura della repubblica di Cassino. Tanto da contestare anche il reato di “falso ideologico”. Nel registro degli indagati risultano iscritti, oltre all’imprenditore Di Sarno, il dirigente dell’autorità portuale Franco Spinosa, il commercialista di Castrocielo Daniele Ripa e l’imprenditore Andrea Di Grandi.

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