FONDI – Una serata che i partecipanti ricorderanno per molto tempo, un simposio dove sono andate in scena letteratura, cinema, pittura, nonché la storia economica locale e la tradizione agricola ed enogastronomica di Fondi.
“Generazioni pomodoro”, svoltasi la sera del 18 Settembre scorso nella corte del rinascimentale Palazzo Caetani, è stata tutto questo e molto di più, in un’atmosfera di raffinato godimento, nel gusto e nella mente, che dovrebbe essere ricreata periodicamente e con la medesima meticolosa cura per rendere possibile la fruizione di analoghi e preziosi eventi a numerose altri fruitori.
Illuminata e approntata in maniera affascinante e funzionale, la corte si è fatta palcoscenico e platea al tempo stesso di un cadenzato racconto di suoni, musiche, colori, voci imperniato sul pomodoro, che ne ha esaltato le proprietà benefiche e il sapore.
Il re degli ortaggi è stato il protagonista assoluto della serata, declinato in una raffigurazione pittorica di Ettore De Conciliis; nelle immagini in movimento di un documentario peninsulare di Gianfranco Pannone; nel titolo e nelle pagine di un romanzo d’amore di Alfonso Celotto; nella testimonianza filmata del compianto Gaetano Nardone, che ne ha ricostruito il percorso nell’economia fondana del ‘900; nella lettura di Roberto Sepe di alcune pagine di Pietro Citati che, avvolgendosi nelle pieghe della propria fanciullezza, ha tessuto l’“Elogio del pomodoro”, “quello buono”, di una volta, che fortunatamente alcuni coraggiosi imprenditori hanno caparbiemente riportato da pochi anni sulle nostre tavole.
Tra questi vi sono i fondani Marco e Mariano Di Vito, discendenti di una famiglia dedita sin dai primi anni ’60 alla produzione e lavorazione dei pomodori, i quali con orgoglio e passione hanno saputo concretizzare un progetto ambizioso che è diventata una delle proposte più innovative nel panorama orticolo nazionale e in una new entry nel prestigioso panorama delle eccellenze agroalimentari del territorio di Fondi: il Torpedino, croccante, polposo, aromatico, dolce e anche esteticamente originale, essendo le sue proprietà racchiuse in una piccola ed elegante taglia.
Tra i protagonisti della serata anche il prof. Giuseppe Nocca, che ha tessuto l’elogio dell’ingrediente principe delle nostre tavole con puntuali descrizioni delle sue mille virtù, e Teresa Bruno, titolare della Cantina Petilia di Altavilla Irpina, i cui pregevoli vini hanno accompagnato i piatti a base di pomodoro Torpedino preparati con inimitabile tocco dagli chef del Ristorante Vicolo di Mblo’.
Tutto ciò è stato possibile grazie ai produttori del Torpedino e all’Associazione Giuseppe De Santis, che per il tramite di Virginio Palazzo hanno saputo orchestrare in perfetto equilibrio i diversi ingredienti che, con il pomodoro Torpedino, hanno dato un sapore inconfondibile ad un indimenticabile convivio.
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