GAETA – In 80 firmano un esposto contro il mercato del pesce. I malumori espressi qualche giorno fa dall’ex vicesindaco Giovanni Balletta prendono corpo in un documento diretto alla tenenza dei carabinieri di Gaeta, al prefetto Pierluigi Faloni ed al sindaco Cosmo Mitrano, già protocollato al comune di Gaeta e che nei prossimi giorni sarà inviato presso la procura della repubblica di Cassino. Sono esasperati gli abitanti delle palazzine retrostanti le bancarelle in lamiera. Tanto da evidenziare fatti e comportamenti che hanno del tragicomico. In attesa del mercato nuovo, la cui gara è stata annunciata nei giorni scorsi personalmente dal commissario dell’autorità portuale Pasqualino Monti, ma di cui ancora non v’è traccia, arriva ora l’aut – aut del comitato civico dei residenti. Che non ne possono più di miasmi di ogni genere, fili elettrici “a vista” e condizioni igienico sanitarie da dimenticare.
“Si denunzia – si legge nell’esposto – lo stato di degrado, da terzo mondo, che affligge in modo vergognoso, i cittadini che vi abitano, che vi lavorano, che l’attraversano, subendo un disagio
Olfattivo,Visivo, Morale che il più delle volte induce al Vomito. Negli ultimi anni
questo degrado è andato sempre più peggiorando, facendo sentire i suoi effetti
peggiori la mattina di tutti i giorni dopo il mercato serale , quando l’acqua di
lavaggio dei pesci eviscerati, finiti nella fogna o finita sull’asfalto comincia a
fermentare con l’effetto di un tremendo fetore e un’attrazione di nugoli di mosche,
con enorme pericolo per la salute pubblica, attenuato, qualche volta che diventa
insopportabile, dall’arrivo di squadre dal comune con idranti e detersivi, chiamati e
fatti intervenire, raccomandandosi di volta in volta, all’assessore o al consigliere
comunale di turno. Il degrado ambientale, è visibile e palese, chi attraversa questo tratto di strada ha la sensazione di trovarsi in una baraccopoli, ombrelloni fatiscenti o strappati, fili
elettrici esposti al sole , erbacce che escono da sotto i banchi di vendita del pesce,alcune pedane non vengono mai spostate per pulire sotto, per fortuna che c’è una famiglia di gatti che riesce a mantenere a bada i topi, che anche fanno la loro parte.
Il degrado sopra descritto è peraltro solo un accenno fugace della inaccettabile
condizione dei luoghi , perché la realtà è molto ma molto più grave.
Moralmente siamo distrutti da questo stato di cose, inascoltati malgrado anni di
proteste, decine di inutili promesse, fatte e non mantenute da tutti i vari Sindaci che
si sono susseguiti, negli ultimi trenta anni e che hanno tralasciato e mostrato di non
ritenere importanti due cose di rilievo assoluto: la salute, e la dignità di una città,
dimenticandosi tutte le promesse fatte ai cittadini sui loro programmi elettorali, di
spostare il mercato del pesce in una sede idonea, con attrezzature igieniche ed
asettiche di livello non paragonabili a quello attuale, che ha per sede, una strada
comunale e una fogna quasi a cielo aperto. Questa situazione si è aggravata sempre
di più negli ultimi quindici anni, e questo proprio dovuto alle promesse di de
localizzare il mercato, tanti controlli ormai non vengono più fatti, ufficio di igiene,
ASL, NAS, ormai non passano più, tanto si devono spostare?
Un esempio : circa dieci anni or sono, avevano obbligato per motivi igienici la
installazione di cristalli di vetro di fronte al pesce, tra il banco e i clienti, adducendo il
motivo dell’inquinamento della strada.
Andate a vedere se ne trovate qualcuno.
Questo mercato è la vergogna degli abitanti della peschiera e non offre una buona
impressione a chi viene nella nostra Gaeta. Le amministrazioni possono fare tutte le
Rotonde e le Aiuole che vogliono ma la baraccopoli alias mercato del pesce, ci
declasserà, finché ci sarà, a città del terzo mondo.
In attesa di una veloce delocalizzazione del Mercato del pesce di Gaeta, occorre
assicurare ai luoghi oggi interessati dal mercato la esistenza di condizioni igieniche
nel rispetto della normativa vigente ed occorre allora un pronto intervento di tali
Autorità affinché nell’ambito delle rispettive attribuzioni e potestà rimuovano senza
ulteriore ritardo le cause prime determinanti il gravissimo stato di degrado dei
luoghi ed assicurino il ripristino ambientale ed igienico dei luoghi interessati dal
mercato del pesce”.