MINTURNO – La prima del delibera del commissario prefettizio Bruno Strati è tutta dedicata ai debiti fuori bilancio, un refrain che in particolare nell’ultimo anno è stato sotto gli occhi della politica locale e continuamente denunciato dall’opposizione consiliare. Secondo quanto evidenziato dai Revisori dei Conti nelle proprie relazioni, tali debiti ammonterebbero intorno a un milione e 300mila euro.
Il Dott. Strati ricorda che “la problematica principale ostativa all’approvazione dei bilanci attiene alle passività pregresse, la cui quantificazione risulta non ancora definita nei dettagli, potendo causare conseguenze relativamente sugli equilibri di bilancio, ove non esattamente definite e finanziate, in caso di riconoscimento come debiti fuori bilancio”.
Per questo motivo, si legge nella delibera, “al fine di procedere celermente all’approvazione del bilancio di previsione 2015 e di quello pluriennale 2015-2017, all’esito dell’incontro tenuto il 18 settembre scorso con i componenti del collegio dei revisori contabili”, si è reso necessario “dettare indirizzi ai quali i vari responsabili dovranno attenersi, nella trattazione e nella definizione dei diversi debiti pregressi”. Un bilancio che, come si ricorderà, era stato definito “non attendibile” dagli stessi Revisori dei Conti, mandando in tilt la stessa maggioranza ben prima delle dimissioni del sindaco Paolo Graziano.
Il commissario ha dato precise direttive al segretario generale Massimina De Filippis e ai responsabili di servizio. Il segretario dovrà coordinare, d’intesa con il responsabile del servizio finanziario Antonio Rasile, l’attività di individuazione e quantificazione delle passività pregresse, segnalate dai responsabili dei servizi, da proporre per il riconoscimento quali debiti fuori bilancio. L’attività ricognitiva dovrà essere svolta entro il termine perentorio del 30 settembre.
“I responsabili di servizio – continua il Dott. Strati – dovranno attivare eventuali transazioni con i creditori, prevedendo un risparmio di almeno il 20% sull’importo originario, prevedere una rateizzazione modulata in tre anni per importi superiori a 7mila euro, disporre il pagamento in un’unica soluzione per importi inferiori a 7mila euro”.
Infine, nella delibera è stato allegato anche lo schema di transazione, allo scopo di rendere univoco e celere l’operato dei vari responsabili di servizio.