GAETA – La svista potrebbe costare caro all’amministrazione regionale guidata da Nicola Zingaretti. La nomina dell’itrano Giovanni Agresti a commissario straordinario dell’Ipap Santissima Annunziata con sede in Gaeta, è stata contestata dall’autorità anticorruzione, come già avvenuto per il direttore Giovanni Caprio. L’Anac, guidata dal magistrato Raffaele Cantone, ha proposto per il governatore del Lazio l’inibizione per tre mesi dalla possibilità di effettuare nomine.
Si tratta di un primo passo, previsto dalla legge Severino. Che però dovrà tenere conto della valutazione dell’organismo per l’anticorruzione interno alla Regione Lazio che è chiamato a compiere una propria istruttoria sulla base del documento ricevuto dall’Anac.
Dal canto suo Zingaretti si proclama estraneo alla vicenda. Agresti avrebbe comunicato di essere amministratore di unaa società che gestisce due cliniche private, ma non che queste cliniche avevano rapporti con la Regione Lazio. Una autocertificazione incompleta dunque, che avrebbe tratto in inganno gli stessi funzionari regionali chiamati a valutarla.
“La nomina originaria – recita una nota della Regione – seppure annullata, era perciò necessaria per interrompere una conduzione dubbia e criticabile dell’ente, come riconosciuto dalla stessa Anac. Questo a conferma della sintonia tra Regione ed Anac sulle politiche di contrasto alla corruzione che vedono i due enti cooperare proficuamente, come nel caso della vigilanza sugli appalti”.
Scherzo del destino, o forse no, Raffaele Cantone si è trovato questa estate a presentare l’ultima sua fatica letteraria insieme allo scrittore ed ex collega Carofiglio, proprio sul sagrato della chiesa della Santissima Annunziata, a Gaeta. Durante una serata affollata, davanti fra gli altri ai giovani del campo antimafia di Libera, fece più volte riferimento all’importanza dell’educazione alla legalità. Concetti ripetuti, magari, chissà, per penetrare le mura seicentesche alle sue spalle…
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