GAETA – Pubblichiamo foto e video del Cleaning Day, svoltosi oggi sul torrente di Pontone. Si è trattato di una mattinata intensa che ha visto impegnate cinque associazioni di Protezione civile guidate da Aldo Baia (“La Fenice”) ed Antonio Tomao (“Ver Sud Pontino”). “E’ la prima volta che siamo chiamati ad intervenire – ha detto Aldo Baia – prima dell’accaduto e non quando ormai è troppo tardi. Il coordinamento con le altre associazioni era già esistente, ma oggi viene riconosciuta la nostra funzione operativa di prevenzione”. A metà mattinata il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano ha incontrato l’assessore all’ambiente del comune di Formia Mariarita Manzo che ha assunto l’incarico solo recentemente, con l’ultimo rimpasto di giunta. A lei il sindaco Mitrano ed il presidente del comitato civico “Pontone”, divenuto recentemente associazione registrata a tutti gli effetti legali, hanno spiegato come la Regione Lazio abbia completamente disatteso gli impegni presi nell’incontro di fine gennaio. I finanziamenti per l’intervento tampone non sono mai arrivati ed inoltre si è scoperto che il genio civile non può intervenire perché la limitatezza degli importi previsti non consentono di compiere lavori risolutivi. Manzo e Mitrano hanno poi concordato di fissare un appuntamento presso il ministero dell’ambiente insieme al comune di Itri per tentare di ottenere le somme mai arrivate dalla regione. Si parla di costi intorno ai 10 milioni di euro.
Durante una mattinata di duro lavoro i volontari hanno riempito diversi camion di rifiuti, raccolti sul letto del torrente e poi trasbordati, grazie al camion gru in dotazione, sul compattatore della ditta Ecocar, operante nel comune di Gaeta.
Intanto il comitato ha presentato alla procura della repubblica di Cassino un esposto contro ignoti. L’organo diretto dal procuratore capo Paolo Auriemma dovrà valutare se si ravvisino responsabilità e reati omissivi nella situazione attuale in cui versa il torrente. Oltre al considerevole quantitativo di rifiuti raccolti, che testimonia come il torrente sia usato come una discarica a cielo aperto, la forza dell’acqua ha infatti prodotto danni irreparabili alle anse del rio d’Itri. Muri crollati ed argini fatiscenti mettono a rischio le strade di ingresso alle proprietà o, peggio, quando vi è un’alta concentrazione di pioggia in pochi minuti (le ormai famigerate bombe d’acqua), causano la deviazione del corso, con l’allagamento delle campagne circostanti. In una di queste occasioni, il 31 ottobre 2012, è deceduta Concetta Gigliano, strappata dalle mani del marito da un’ondata di Piena. Ma nell’esposto del comitato di Pontone si fa cenno ad una situazione ben conosciuta almeno dagli anni ottanta. Sta di fatto che gli interventi del comune di Gaeta, unico ente ad essere intervenuto con fondi propri, si sono rivelati insufficienti tanto che lo scorso anno l’alluvione si è ripetuta e si teme che il passaggio di stagione possa portare anche quest’anno ulteriori devastazioni. Sarà ora la magistratura a dire se il continuo temporeggiare ha connotati penali. Di certo i residenti un’idea loro se la sono fatta ed oggi l’hanno espressa a muso duro.
Per la morte di Concetta Gigliano, invece, un imputato c’è già. L’ex sindaco di Formia Michele Forte comparirà infatti a novembre in tribunale per la prima udienza.
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