FORMIA – “Al Centro trasfusionale di Formia sito nel locale Ospedale Dono Svizzero si è verificato un fatto molto increscioso: alcuni donatori di sangue si sono presentati al citato Centro per effettuare una donazione, ma non vi era alcun medico in servizio, per cui dopo circa due ore e mezza, sono stati costretti ad andare via senza aver potuto donare. Poiché il responsabile del Centro di Formia, con preciso Ordine di Servizio (valido da 1° al 30 settembre 2015) era stato chiamato ad espletare il servizio notturno presso il S.I.M.T. di Latina. Di conseguenza non poteva prestare servizio a Formia, era logico e preciso dovere di chi ha redatto, e di chi ha approvato il piano di servizio mensile, di inviare con lo stesso ordine di servizio un sostituto al Centro di Formia. Questo non è stato fatto, e nessuno ha informato del non invio del sostituto, per cui il personale del Centro non essendoci un medico non ha potuto effettuare la raccolta sangue”. E’ quanto denuncia in una nota il Presidente del Comitato Emotrasfusi Sud Pontino, Angelo Riccardelli, che riporta l’episodio avvenuto lo scorso 26 settembre.
“Spero – aggiunge Riccardelli – che quanto descritto sia dovuto solo ad un disservizio organizzativo dei turni di servizio, assolutamente non volutamente provocato dalla Dirigenza Sanitaria dell’A.S.L. di Latina per creare difficoltà alla sopravvivenza del citato Centro Formiano, oppure, ma spero sempre di no, una prova studiata nei minimi particolari per un eventuale chiusura del Centro e vedere la reazione della cittadinanza o dei fruitori del Centro stesso. Ma io , Angelo Riccardelli, Presidente del Comitato Emotrasfusi Sud Pontino in nome e per conto dei fruitori dello stesso Centro, grido: ‘Noi non ci stiamo!’
Alla Dirigenza della Regione Lazio, alla Dirigenza dell’A.S.L. di Latina (che credo sia a conoscenza del fatto) a TUTTA la cittadinanza, fruitori e non del Centro in questione, Denuncio questa assoluta cattiva e dittatoriale gestione del Centro Trasfusionale di Formia da parte di tutta la Dirigenza A.S.L. di Latina. E’ giusto ricordare i numerosi inviti da parte del Centro Regionale Sangue, della Regione Lazio, fatti su quotidiani in tutta Italia, adesso anche con spot pubblicitari televisivi nazionali ( con il relativo costo che grava sulle Regioni o Stato) per la ricerca continua di donazioni del sangue stante l’insufficienza del Plasma nel Lazio, ma una assoluta incapacità Dirigenziale permette di mandare via i donatori? Credo che bisogna veramente correre ai ripari rimediando a situazioni del genere con la massima urgenza e severità”.