ITRI – E’ esplosa sotto forma di rabbia condivisa da tanti l’indignazione della gente per la battuta d’arresto fatta registrare dall’iter protocollare per il riconoscimento della DOP “Oliva di Gaeta” da parte dei produttori di questo particolare frutto. I mugugni, finora tenuti sopiti da chi aveva cercato di opporsi al boicottaggio da parte di quanti stavano remando contro, pur avendo espresso, in un primo momento ufficiali posizioni a favore della DOP per la itrana, hanno ormai preso la forma di autentici proclami di guerra. E la storia della storica rivalità tra Itri e Gaeta, registratasi per tanti eventi di vario ordine, torna a farsi attuale.
“La battuta d’arresto –si legge in una nota diramata dai sostenitori della battaglia per la DOP alla cultivar itrana, partita, addirittura, da Trivio di Formia e fatta rimbalzare a Itri dal Movimento Quattro Surricchi, tramite il suo sito- è dovuta alle opposizioni prodotte dal Comune di Gaeta, dalla Camera di Commercio di Latina, dall’associazione Gaetavola e da alcuni produttori, anch’essi di Gaeta. Era stato annunciato nel corso della Festa del Partito Democratico di luglio, a Formia, -prosegue il dettagliato documento- che l’iter era quasi concluso, attesa l’approvazione unanime del Disciplinare. Era la prova dello sforzo del Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dell’Oliva di Gaeta DOP, che ha saputo sviluppare una collaborazione decisiva e sinergica tra tutti i produttori dell’Oliva di Gaeta, ben al di sopra di ogni vecchio e radicato campanilismo.
E a breve sono annunciate le dichiarazioni dei produttori itrani, tra i quali la cooperativa UNAGRI (Unione Agricoltori Itrani) di cui è presidente Domenico Franchi. E c’è da giurarci che non saranno parole di diplomatica accondiscendenza.
Orazio Ruggieri