SANT’ELIA FIUMERAPIDO – I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Cassino, coadiuvati dai tecnici dell’ARPA di Frosinone, nel corso di un’operazione di servizio a tutela dell’ambiente e della salute pubblica, hanno individuato e sequestrato tre aree adibite a discarica abusiva ubicate nell’Alta Terra di Lavoro, segnatamente nei comuni di Sant’Elia Fiume Rapido e di Villa Santa Lucia.
Trattasi di un sito industriale e di due aree rurali che venivano impiegate abusivamente per il trattamento, il commercio e lo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi. In particolare, il sito industriale, ubicato nel Comune di S. Elia Fiumerapido, era utilizzato da una società del cassinate operante nel settore del recupero e compostaggio dei rifiuti, priva delle prescritte autorizzazioni e che da anni esercitava abusivamente l’attività, ricevendo conferimenti di rifiuti da imprese ed enti pubblici in violazione della vigente normativa.
Le investigazioni eseguite hanno consentito di rilevare irregolarità nei conferimenti, nel trattamento e nella conservazione dei rifiuti, con danni potenziali per le persone e l’ambiente. Le altre due aree sequestrate, ubicate nei Comuni di S. Elia Fiumerapido e di Villa S. Lucia, sono costituite da fondi agricoli che venivano utilizzati quali discariche abusive senza alcuna preventiva attività tesa almeno al contenimento del possibile danno ambientale.
Nel corso dei controlli, infatti, i Finanzieri di Cassino hanno constatato, presso l’area rurale ubicata nel Comune di Villa S. Lucia, la giacenza di cassonetti e campane per la raccolta di rifiuti urbani, spesso in pessime condizioni e con danneggiamenti tali da far fuoriuscire il contenuto che si depositava direttamente sul terreno privo di materiale isolante.
Sull’altro fondo agricolo, invece, le Fiamme Gialle hanno sorpreso un operaio dipendente di una società edile del cassinate mentre scaricava rifiuti speciali, consistenti in materiali di risulta da demolizioni murarie, nelle immediate adiacenze di un canale di irrigazione e di raccolta acque. Al termine dell’operazione, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 6 persone per reati ambientali e sono stati attivati gli Enti competenti per l’immediata messa in sicurezza delle aree.