MINTURNO – E’ il primo nome ufficiale che competerà alle prossime elezioni comunali del 2016. Gerardo Stefanelli è stato designato questa mattina dall’assemblea del Partito Democratico di Minturno quale candidato a sindaco della coalizione che si presenterà agli elettori nella prossima primavera. Una decisione emersa in seguito ad una lunga riunione, durata oltre tre ore, presso la sede di Via Antonio Sebastiani a Scauri.
Decisivo il passo indietro del capogruppo consiliare uscente Mimma Nuzzo, che ha motivato la sua scelta di non competere alle primarie in quanto in disaccordo sul metodo: l’esponente del centrosinistra, infatti, avrebbe preferito che le primarie fossero aperte a tutta la coalizione e non ristrette al solo PD. La scelta caduta su Stefanelli è stata comunque presa all’unanimità (ma la Nuzzo era assente al momento della votazione). E in effetti i diversi interventi che si sono susseguiti hanno fatto emergere la comune volontà di individuare subito il candidato naturale nella persona di Gerardo Stefanelli, già candidato nella competizione del 2012 e comunque a capo dell’opposizione consiliare.
Un ragionamento dovuto anche alla chiusura da parte di Sel nel non volere le primarie di coalizione e, alla luce della scelta attuale, un processo praticamente inutile, in quanto le liste civiche già facenti parti del gruppo, ovvero Minturno Cambia e Minturno Rinasce (quest’ultima messa in piedi dal consigliere comunale uscente Raffaele Chianese e Rocco Pelle, che raccoglierà parte della vecchia Udc e i candidati al consiglio comunale che si richiamano in una posizione di centro), si riconoscono già nel candidato Stefanelli. Dunque, niente primarie per il centrosinistra, che parte per primo con la campagna elettorale.
Il primo intervento della mattinata è stato proprio quello di Gerardo Stefanelli, che ha anche posto sul tavolo la propria candidatura alle primarie, ribadendo con forza che il partito deve essere unito in un momento in cui il centrodestra risulta diviso tra personalismi e vecchie ruggini. “Dobbiamo avere la forza di unire – ha detto alla platea – e non dividere, perché noi siamo i più forti oggi. Dobbiamo essere quanto più rappresentativi possibile. Ad oggi questo partito può esprimere due candidature: ovvero quelle dei due consiglieri uscenti, la mia e quella di Mimma. Oggi quindi abbiamo due strade da perseguire: o trovare una sintesi e scegliere fin da subito un candidato da proporre agli elettori, oppure utilizzare uno strumento democratico quale quello delle primarie. Governare questo paese è una cosa difficilissima, è pieno di problemi, ma proprio perché noi abbiamo avuto esperienza di governo nel 2010 e poi come opposizione,rivendichiamo con forza la leadership del PD nella futura coalizione e non dobbiamo subire richieste e diktat da altri gruppi minoritari. In molti stanno ponendo una questione morale sulla mia persona: ho svolto per quattro anni il ruolo di assessore all’ambiente in Provincia, non ho avvisi di garanzia né indagini in corso o altro, a differenza di altri che si vogliono ricandidare. Ho scelto il PD già nel 2012 quando mi sono candidato a sindaco, oggi sono un iscritto al partito: ho quindi tutte le carte in regola per poter aspirare a guidare la coalizione per governare questo paese”.
Si sono susseguiti diversi interventi: Piernicandro D’Acunto, Elio Contenti, Patrizia Neri, Antonio Signore, Pino Matano, tutti concordi nell’individuare in Stefanelli il candidato naturale a guidare le elezioni comunali del centrosinistra, ribadendo che, qualora non vi fosse stato un accordo, di proseguire con le primarie.
Nel suo intervento breve ma intenso ed esaustivo, preceduto da Claudio Camerota critico sulle primarie interne e non di coalizione, Mimma Nuzzo ha affermato che “con Gerardo è stato fatto un percorso in questi tre anni di opposizione”. “Sono qui per unire e non per dividere – ha sottolineato – sono per le primarie aperte e non di partito, perché secondo me il PD sarebbe uscito più forte. Non mi convince il metodo, ma sosterrò il candidato a sindaco”. Parole che sono state apprezzate dai presenti con un forte applauso.
Nei vari interventi è stata ribadita la volontà di presentare un programma chiaro, con cinque interventi fattibili e immediati, accanto ai quali proporne altri a lungo termine, recuperando al tempo stesso anche il dialogo con una certa parte dell’elettorato che in questi anni si è disaffezionata alla politica. Il Partito Democratico di Minturno scalda quindi i motori ed è pronto alla partenza.
Giuseppe Mallozzi
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