GAETA – Continuano i comunicati congiunti dell’associazione Agorà, pd, psi, sel e movimento progressista. Sinistra e progressisti sono alla ricerca di punti di contatto e li hanno trovati, finora, in dichiarazioni contro l’entourage del sindaco Mitrano, la sua politica fiscale e la gestione della cosa pubblica. Nell’aula consiliare invece le distanze permangono sempre marcate. Gli orientamenti di voto diversi, come successo oggi per la Base Nautica Flavio Gioia. Ma sono anche le continue stilettate, fra consiglieri che siedono negli stessi banchi della minoranza, a dirla lunga sulla reale volontà di dare corpo ad una coalizione la cui mancata formazione durante le scorse elezioni amministrative ha determinato la vittoria del centro destra.
“Mitrano con il suo gruppo – si legge nella nota congiunta – ha vinto le elezioni del 2012 facendo credere di essere diverso perché in grado di portare efficienza e trasparenza nella macchina amministrativa, di cui si dichiarava competente. “Se va bene il comune va bene anche la città”, questo il messaggio che è stato fatto passare.
Ma poi che cosa è successo? Al posto di aprirsi all’ascolto dei suoi cittadini Mitrano ha deciso di costruirsi una sorta di cerchio magico di fidati, formato da alcuni dirigenti, qualche assessore e pochi consiglieri, che hanno sostituito giunta, consiglio e partiti.
L’amministrazione Mitrano è divenuta un’amministrazione di fiduciari che non ha più nulla di politico. Non ha una linea e naviga a vista. La portualità è appaltata all’Autorità di Civitavecchia; lo sviluppo produttivo è delegato al Consorzio Industriale, che discute di ferrovia Gaeta-Vasto e non riesce a collegare Gaeta con Formia; di variante al PRG non se ne parla; il Piano di Utilizzazione degli Arenili giace in un cassetto; lo spostamento del pontile petroli è fermo.
Mitrano difende interessi particolari e nega quelli generali. Cerca di importare anche a Gaeta il modello fondano di amministrazione (appalti, affidamenti diretti alle stesse ditte, contributi a pioggia ad associazioni, incarichi, consulenze..), tanto caro a lui e al suo mentore, senatore Fazzone.
Efficienza della macchina amministrativa, trasparenza degli atti, taglio e controllo della spesa con lotta agli sprechi, tanto declamati in campagna elettorale (ricordate le “mission”?), sembrano oggi parole vuote. Ad una città oggettivamente impoverita e depressa Mitrano sostituisce nel suo immaginario una città benestante e laboriosa. Ignora la realtà fattuale e privilegia quella virtuale, in questo aiutato dal cerchio magico, diventato suo referente.
Mitrano si è dimostrato insensibile alle difficoltà economiche di una comunità messa in ginocchio da una perdurante crisi che non contribuisce ad alleviare. La dimostrazione sta nella tassazione locale, dove tra IMU, TARI e TASI Mitrano ha scelto di alleggerire pesantemente le tasche dei cittadini, per alimentare costosissimi servizi di dubbia efficienza.
L’IMU e la TASI (questa anche sulle prime case) hanno le aliquote massime (rispettivamente 10,6 e 2,5 per mille); la tassa sulla spazzatura (TARI) è aumentata di un buon 50% in due anni per le utenze domestiche e di oltre il 100% per alcune categorie commerciali, senza un proporzionale aumento della qualità del servizio.
Mitrano ha aumentato l’addizionale IRPEF verso i massimi ammessi (0,8%); ha aumentato i servizi cimiteriali che sono divenuti carissimi e sproporzionati nel costo. Le rette scolastiche sono lievitate; è aumentata in generale la spesa per i servizi a domanda, anche se non sembrano aumentate l’efficienza e la soddisfazione degli utenti.
C’è bisogno che qualcuno del cerchio magico lo faccia riflettere sul fatto che, se si aumentano le tasse, ci saranno meno soldi da spendere e la città s’impoverirà ancor di più.
Occorre porre fine a questo modo di amministrare. Gaeta può e deve cambiare rotta.
Esistono in città associazioni, partiti e movimenti politici che, accomunati dalla medesima visione del buon governo basata sulla partecipazione e sul confronto, sulla trasparenza, imparzialità e efficacia degli atti, non condividono questo modo di amministrare.
Essi saranno in grado di indicare un programma d’interventi e di riforme per trasformare Gaeta in una città a colori, chiudendo definitivamente quest’epoca di tasse e di grigiore”.