GAETA – Riemerge dalle ombre della memoria la storia del marinaio Giovanni Serpe, protagonista insieme ai suoi compagni di prigionia di una bellissima chiesa in Pennsylvania. Durante la seconda guerra mondiale il sommergibile Galileo Ferraris su cui viaggiava fu affondato sotto un bombardamento. Era partito dalla base di Betasom (presso Bordeaux) e stava viaggiando nell’oceano Atlantico alla volta delle Isole Azzorre per compiere una missione. Salvo per miracolo fu internato nel campo di Letterkenny (Chambersburg). Lontano dalla propria terra il gruppo di commilitoni italiani non perse mai la speranza di farvi ritorno. Coltivarono questi sentimenti attraverso la costruzione di una bellissima chiesa. Dalla loro maestrìa uscì fuori un piccolo capolavoro, che ricorda la chiesa di Santa Maria del Fiore a Firenze. Serpe, 94 anni, originario di Gaeta, è l’unico ancora in vita, insieme ad un soldato di Peschiera del Garda. Per ricordare l’evento domani alcuni dei sindaci delle città italiane, da cui provenivano i militari, voleranno negli Stati Uniti su invito delle autorità locali. La cerimonia, al cui margine è stata organizzata una mostra, sarà ripetuta a Milano il 13 novembre, con la partecipazione anche dell’eroe gaetano. “Durante la seconda guerra mondiale – ha scritto David G. Sciamanna – presidente della camera di commercio di Chambersburg e promotore dell’incontro insieme al sindaco di Vimodrone Antonio Brescianini – oltre 1.200 soldati italiani vivevano a Letterkenny da maggio 1944 fino alla fine della guerra. Durante il loro soggiorno, questi militari italiani hanno eseguito vari compiti per aiutare lo sforzo di guerra, inclusa la costruzione della Cappella Letterkenny. Nel gennaio del 1945, sono iniziati i lavori sulla Cappella Letterkenny dai membri del Service Unit italiana. La cappella è stata costruita con i materiali usati recuperati da vecchie case coloniche. Ci sono voluti 30 giorni per completare ed è stata inaugurata il 12 maggio 1945 dal Delegato Apostolico Vaticano per gli Stati Uniti, Sua Eminenza l’Arcivescovo di Amleto Cicognani” (delegato pontificio negli Usa per 25 anni, a partire dal 1933 e poi segretario di stato di papa Giovanni XXIII). (Si ringrazia per la preziosa collaborazione il presidente di Anmi Gaeta Carlo Di Nitto)
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