GAETA – Bocciato l’ordine del giorno sulla Base Nautica Flavio Gioia. Il primo punto all’ordine del giorno presentato dal consigliere Giuseppe Matarazzo è stato respinto dalla maggioranza e dal consigliere Antonio Raimondi, tra i fautori dell’accordo per l’ampliamento della base in cambio della rinuncia ad un credito maturato con sentenza della corte di Cassazione di 380.000 euro. Per la coalizione di Mitrano si tratta di un accordo che porterà nuove opportunità lavorative, ma la rinuncia al credito non sarebbe ancora avvenuta perché l’iter per realizzare la nuova banchina non è ancora completo. Manca infatti ancora il permesso a costruire. Per Matarazzo invece, la rinuncia doveva già essere fatta, perchè l’autorità portuale ha già dato la concessione e parimenti la capitaneria di porto le autorizzazioni necessarie, come pure il contenzioso con l’associazione Adamo è stato chiuso.
Tra le interrogazioni in discussione c’era particolare attesa per quelle presentate dal consigliere Antonio Raimondi (alla vigilia del congresso di domenica in cui sarà eletto il nuovo direttivo). Contestati i lavori in corso di svolgimento al pian terreno del comune che dovrebbero vedere, finalmente, la soppressione del gabbiotto del punto informativo e di ricezione dei documenti, in cui erano costretti ad operare i dipendenti. Secondo il movimento progressista è quantomeno strano l’affidamento per 12.000 euro ad un professionista esterno, senza tener conto delle capacità nel settore di diversi dipendenti. “Mi risulta – ha detto Raimondi – che c’era già un progetto redatto tempo fa da un ingegnere del comune di Gaeta”. Altra interrogazione è stata diretta a conoscere le ragioni per cui il comune di Gaeta ha effettuato lavori in via Mazzini, area appartenente alle ferrovie dello stato. In questo caso il comune ha risposto che i lavorio sono stati compiuti per rimuovere una situazione di pericolo. Raimondi si è detto inoltre contrario alle celebrazioni della battaglia di Lepanto, che erano valse nei giorni scorsi all’assessore alla cultura una trasferta in Sicilia. Una guerra che ha diviso il mondo arabo da quello cristiano la cui esaltazione non fa che inasprire gli animi in un momento storico molto delicato. “Lo stesso comune di Sermoneta – ha detto Raimondi – non ha partecipato nonostante ogni anno si tenga la manifestazione in ricordo del ritorno di Marcantonio Colonna del 1571”.