GAETA – Riapre la Chiesa di San Giovanni a Mare, probabilmente la più antica di cui resti traccia a Gaeta, insieme a quella di Santa Lucia. Il comune delle “cento chiese” ha visto negli ultimi anni riaccendersi l’interesse per i suoi monumenti religiosi grazie all’operato dell’arcivescovo Bernardo D’Onorio. Realizzata, secondo gli studi di Graziano Fronzuto, su un antico sacello romano, il gioiello a tre navate sarebbe databile tra il XII ed il XIII secolo, sulle rovine dell’edificio originario del X secolo. Subì molti restauri. Tra i più importanti quello di epoca barocca che la dotò di un altare poi sostituito successivamente con una lastra di un sarcofago di epoca romana a cui fu tolto il “titolus” per sostituirlo con una croce. Nel 1928, a seguito di un imponente restauro, il ministro Pietro Fedele (originario di Minturno) la dichiarò monumento nazionale.
La cerimonia di riconsacrazione, svoltasi all’interno della Santa Messa, è stata anche l’occasione per l’arcivescovo di illustrare l’ottimo lavoro di restauro compiuto. I suoi ringraziamenti sono andati in particolare a Cesare D’Amico, mecenate a tutto tondo, che ha partecipato con una cospicua donazione al finanziamento dell’opera. Ha poi bacchettato il sindaco Mitrano per la lentezza dell’iter burocratico necessario alla realizzazione di un piccolo sagrato avanti la chiesa. Commentando la parabola del cieco di Gerico ha poi sottolineato come il richiamo turistico non debba prevaricare quello di culto, rimasto sospeso dalla fine degli anni novanta. (Nei video tutti i particolari del restauro spiegati direttamente dall’Arcivescovo)