GAETA – Sono stati quantificati in 30 milioni di euro i danni causati dalla mancata attivazione dell’oleodotto per il rifornimento delle navi stazionanti sulle banchine del porto di Gaeta. Danni di immagine e di chance lavorative andate perdute, quantificati dall’avvocato Nunzio Mazzocchi del foro di Santa Maria Capua a Vetere. Nonostante l’ordinanza del consiglio di stato sia favorevole alla Fantasia Petroli, ad oggi gli impianti sono ancora fermi, mentre le navi continuano ad essere rifornite con autobotti. Sistema certamente più pericoloso, ma l’unico purtroppo possibile al momento, stante la mancata concessione dell’autorità portuale. Il titolo è scaduto a fine dicembre 2012 e non è stato mai rinnovato, nonostante una sentenza del consiglio del tar di Latina del 2012 affermi la legittimità delle attività di bunkeraggio della Fantasia ed una seconda ordinanza del consiglio di stato spieghi chiaramente che l’oleodotto è d’interesse pubblico e che dunque che l’impresa debba lavorare.
La mancata riattivazione era nata dalla difformità del percorso dei tubi rispetto al tracciato originario nel tratto che attraversa la Flacca (fossato di Arzano). A seguito di una inchiesta della guardia di finanza, era stato evidenziato però che l’imprenditore, al momento dell’istallazione, aveva trovato lo spazio assegnatogli già occupato dai tubi dell’Eni. Di qui l’ordinanza del consiglio di stato che impose al comune di indicare una nuova disposizione. Mentre il comune ha invitato perentoriamente a presentare un nuovo progetto entro 15 giorni, la Fantasia Petroli chiede ancora oggi all’ufficio urbanistica di indicare dove debbano passare i tubi, così come impone l’ordinanza del cds. Per questo motivo ha richiesto al tar un giudizio di ottemperanza che prevede, tra l’altro, in caso di ulteriore inadempimento del comune, la nomina di un commissario ad acta. Il comune corre cioè il rischio di essere espropriato dei suoi poteri in tema di urbanistica.
A complicare l’intera vicenda ci sono i lavori portuali in corso di svolgimento. Oltre ai lavori di completamento della vasca di colmata e di approfondimento dei fondali, l’autorità portuale conta infatti di realizzare all’ingresso del porto commerciale una grande rotonda che modificherà completamente l’assetto dell’intera zona. I lavori stradali dovrebbero partire per ultimi. Di solito in questi casi per l’attraversamento della strada si prevede la realizzazione di un unico grande cavidotto che consenta a tutti i tubi di passare in profondità in tutta sicurezza. L’imprenditore chiede di conoscere dove si intenda collocarlo in modo da poter realizzare, nel rispetto dei termini di legge, il progetto.